Con l’ordinanza 15326 del 9 giugno 2025, la Cassazione afferma che, ai fini della validità del relativo patto, è possibile individuare le mansioni oggetto della prova mediante il richiamo alla contrattazione collettiva.

La lavoratrice impugna giudizialmente il licenziamento irrogatole per mancato superamento del periodo di prova, deducendo la mancata specificazione delle mansioni all’interno del contratto.

La Corte d’Appello rigetta la predetta domanda, ritenendo sufficiente il richiamo, contenuto nell’accordo, alla contrattazione collettiva applicabile ed alla categoria di appartenenza.

La Cassazione – nel confermare la pronuncia di merito – rileva che, la specifica indicazione delle mansioni può ben essere operata anche con riferimento alle declaratorie del contratto collettivo, sempre che il richiamo sia sufficientemente specifico e riferibile alla nozione classificatoria più dettagliata.

Su tali presupposti, la Suprema Corte rigetta il ricorso proposto dalla dipendente, confermando la legittimità dell’impugnato recesso