STAGIONALI: CAFASSO (PRESIDENTE AIS), “ANCORA FERME AL PALO MIGLIAIA DI DOMANDE. LAVORATORI ESAUSTI DI ATTENDERE IL BONUS DA 600 EURO”
Lettera aperta al Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo e al Presidente INPS, Pasquale Tridico
Roma, 6 maggio 2020 – “A quasi due mesi dal varo del ”Cura Italia” i lavoratori stagionali (la maggior parte) non hanno visto ristorate le loro richieste di bonus. La totale mancanza di univoche disposizioni da parte dell’INPS rende sempre più difficile il percorso di oltre 300mila lavoratori. Il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo ed il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, hanno il dovere di intervenire. La norma tutela i lavoratori definiti stagionali per effetto del loro impegno ciclico nelle strutture turistico ricettive. La figura del lavoratore stagionale per come il Cura Italia l’ha definita, viene salvaguardata in quanto tale e non perché inserita in un contesto aziendale, per forza avente i requisiti della stagionalità! Ad oggi le Sedi INPS, in maniera del tutto discutibile, non si regolano con Univoco comportamento, lasciando la gestione di queste pratiche a personali interpretazioni non sempre in linea con la norma. Il risultato? Migliaia di lavoratori non pagati e soprattutto migliaia di lavoratori che se hanno lavorato (fortunati in un senso e malcapitati in un altro), anche per un sol giorno nel 2020, vengono ritenuti non destinatari del bonus! Una condizione inaccettabile attesa la chiara lettura della norma! E poi si dice di voler tutelare gli stagionali? Ma in che maniera il Governo vorrebbe tutelarli se poi non gli paga il bonus per un difetto di interpretazione normativa? Il concetto di stagionalità non è legato all’impresa ma alla ciclicità della prestazione del lavoratore. Una diversa lettura nei fatti escluderebbe dal novero dei beneficiari migliaia di lavoratori che, pur stagionali per effetto della ciclicità delle loro prestazioni, vengono inseriti in contesti aziendali le cui proprietà, nei mesi di non stagionalità delle relative attività, hanno inteso riqualificare le loro finalità aziendali ed ancorché a personale ridotto. Penalizzare lavoratori che nel 2020 hanno avuto la fortuna di fare qualche giorno di lavoro, in preparazione della stagione che poi non ci sarà, sarebbe la negazione assoluta del senso di salvaguardia che il Governo ha inteso trasferire soprattutto nei confronti di un settore che è il più colpito dalla pandemia da Covid-19! – E’ quanto ha dichiarato Nino Carmine Cafasso, Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.