ISTAT: Occupati e Disoccupati – Agosto 2021

Pubblichiamo la nota mensile dell’Istat, del 30 settembre 2021, sull’andamento dell’occupazione in Italia ad Agosto 2021.

Nel mese di agosto 2021, rispetto al mese precedente, diminuiscono gli occupati e si registra un lieve calo dei disoccupati, a fronte di una crescita degli inattivi.

La flessione dell’occupazione (-0,3%, pari a -80mila unità), osservata per gli uomini e in misura più accentuata per le donne, coinvolge dipendenti, autonomi e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende al 58,1% (-0,2 punti).

La lieve diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-0,2%, pari a -4mila unità rispetto a luglio) si concentra tra gli uomini, i giovani di 15-24 anni e gli ultra 50-enni. Il tasso di disoccupazione risulta stabile sia nel complesso (9,3%) sia tra i giovani (27,3%).

Tra luglio e agosto cresce il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,5%, pari a +64mila unità); l’aumento coinvolge prevalentemente le donne e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni. Il tasso di inattività sale al 35,8% (+0,2 punti).

Confrontando il trimestre giugno-agosto 2021 con il precedente (marzo-maggio), il livello dell’occupazione è più elevato dell’1,1%, con un aumento di 241mila unità.

La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-6,5%, pari a -163mila unità) e a quella degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,0%, pari a -135mila unità).

A seguito della ripresa dell’occupazione registrata tra febbraio e giugno, il numero di occupati ad agosto 2021 è superiore a quello di agosto 2020 dello 0,7% (+162mila unità); variazioni ancora negative si registrano per gli indipendenti e per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni. Tuttavia, il tasso di occupazione – in aumento di 0,8 punti percentuali – sale per tutte le classi di età.

Rispetto ad agosto 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-7,2%, pari a -180mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,7%, pari a -230mila), che era aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria.