Decreto Trasparenza: i dubbi restano, le considerazioni già espresse rimangono. La burocrazia “bulgara” impera! Una circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sul delicato tema che vede “bloccate”, e senza la possibilità di un periodo feriale sereno imprese e professionisti, giunge allo spirare del 10 agosto sui cui contenuti è giusto non soffermarsi, se non nel relativo architrave di costruzione. Da più parti e, peraltro, reiteramente, si era chiesto l’intervento del Ministro del Lavoro! Sarà stato tanto impegnato da non replicare direttamente ma, per il tramite del proprio organo periferico, che un tempo era tale, ma che oggi scopriamo, per effetto delle indennità riconosciute ai lavoratori ministeriali, non esser tale! (I lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro non sono riconosciuti lavoratori direttamente collegati al Ministero del Lavoro ma di una fantomatica Agenzia che dobbiamo ancora individuare).

Il risultato?????

Parlano a nome del Ministero del Lavoro, si confrontano e si scambiano pareri ed indicazioni ma non appartengono a quell’alveo ed a quel mondo che pensavamo essere titolare di dissertazioni e di pareri vincolanti. Anche in tal senso il Covid ha fatto i suoi irreparabili danni!

Oggi ed in maniera del tutto inspiegabile, prendiamo atto che la prassi amministrativa può disporre, in guisa ad una norma, modificando i contenuti del dlgs 104/22 e dettando disposizioni e pareri che ancorché si raccolgano con il necessario giubilo, posizioni che denotano ancora una volta la confusione che regna sovrana tra i poteri dello Stato, del Governo e degli Uffici periferici che la nostra cultura di diritto ci ha sempre insegnato dettare o dispiegarne la disciplina ma giammai le regole od addirittura fornire interpretazioni non in linea con i dettati imperativi di una norma!

Che dire?

Una circolare che interpreta una norma e ci dice che è possibile il rimando al CCNL con la relativa allegazione al contratto individuale condizione o possibilità che nel decreto 104/22 era completamente esclusa!

Sono state raccolte le invettive delle Associazioni datoriali e professionali ma il risultato che ne viene fuori è fortemente poco confortante: una norma interpretata in forma autentica da un soggetto che fino ad oggi non ha ancora avuto il riconoscimento che gli spetta e che addirittura sciopera o è in agitazione per essere considerato legittimamente la costola periferica del Ministero del Lavoro, per il sottoscritto è una gratificazione ma lo è davvero per tutti???

Non è polemica perché non servirebbe!

Quanto precede servirà unicamente a constatare le quantomai assurde ed inattuali e soprattutto incongrue posizioni del nostro Ordinamento e dei nostri governanti sui temi più scottanti che però noi, Operatori del Sociale ed aziende, raccogliamo lavorando ma che gran parte di loro raccoglie in “vacanza” o in campagna elettorale e non certo dietro alle scottanti scrivanie degli studi professionali o delle sedi associative invase dai quesiti più disparati.

Prendere atto con piacere dei proclami da più parti pervenuti è davvero il risultato al quale si ambiva ma prendere atto che con la prassi amministrativa si possano disporre comportamenti, azioni o addirittura atteggiamenti che nel concreto sembrerebbero anche ai più disattenti lettori una contraddizione rispetto ai contenuti di un decreto che, per come disegnato, era la forma più autorevole e purtroppo e oseremmo dire semplice, per scalciar via il senso della contrattazione collettiva e del nostro diritto del lavoro, nobile nelle forme e nei contenuti oltre che figlio di una dignità di storia che nessuno riesce a recuperare o anzi la maltratta pensando che quasi non esista e vada riscritta, è davvero per noi uomini pensanti e cultori sia del diritto che del rispetto dello stesso, fortemente disdicevole!

La circolare dell’Ispettorato Nazionale parla di primi chiarimenti (APPENA 9 pagine); l’auspicio è che i chiarimenti definitivi possano essere meno prolissi di contenuti e più figli del ruolo della disciplina e non certo della interpretazione di una norma che di certo può essere letta da NOI TUTTI ma solo autenticamente interpretata con l’intervento del nostro Parlamento!

Avanti tutta!

Ad oggi, 11 agosto 2022, ancora non sappiamo cosa e come fare per arginare la forza dirompente che una norma del genere non avrebbe dovuto generare; essere caricata sul groppone di una Nazione e dei datori di lavoro, da sempre attenti e rispettosi dei lavoratori e che invece relega gli stessi ad un ruolo di semplici scrivani traduttori amanuensi di una storia che già è scritta e da anni e che sono costretti a riscrivere con la nota tecnica del “copia ed incolla” in un documento nobile che è il contratto di assunzione di un lavoratore ci rende e mi rende fortemente adirato per il sol fatto di esser figlio di una realtà che ha appena 37 anni di storia!

Dov’è la Semplificazione?

Non so!

Qualcuno mi ha tacciato di essere troppo e fortemente diretto parlando di burocrazia bulgara. Personalmente credo che i tanti che mi hanno detto non hanno considerato una realtà che li accomuna!

Una realtà che oggi, purtroppo, anche il Ministero del Lavoro anzi scusate, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro NON ORGANO PERIFERICO DEL MINISTERO DEL LAVORO MA SEMPLICE AGENZIA, prende atto e la circolare interpretativa ne è una evidente dimostrazione!

Il meglio è sempre da augurarselo ma se questo di cui parliamo è il normale, per raggiungere il meglio in tutti i sensi lo sforzo sarà davvero minimo!

Vorrei augurare a Voi Tutti i migliori auspici per le vacanze e le ferie estive. Mi astengo per non sembrare quasi blasfemo per le tante angherie che questa Estate ci sta affibbiando e senza la più che valida ragione, forse in virtù della sempre disattenta conoscenza della nostra Storia e del nostro diritto Garantista per nulla considerato e soprattutto rispettato!

Buone ferie a chi avrà il piacere di farle!

Buon lavoro a chi è costretto a vivere le ferie tra una circolare ed una interpretazione senza mai davvero conoscere la vera essenza della NORMA ma forse senza mai comprendere l’esatto valore della stessa in guisa alle molteplici interpretazioni che ne possono solo sostanziare e conclamare la confusione e la distonia che regna sovrana in questo momento nel Paese che amo, rispetto e nel quale desidero tanto poter vivere nel segno e nell’insegna di un diritto, molte volte e sempre più spesso  dimenticato, e non forse per caso!

Nino Carmine Cafasso