Maternità anticipata lavoratrici autonome: domanda telematica anche retroattiva

L’INPS, con il messaggio n. 572 del 7 febbraio 2023, ha reso noto che sono state effettuate le implementazioni informatiche necessarie e quindi le lavoratrici che ad interim hanno avuto accesso alle tutele presentando richiesta al proprio datore di lavoro possono adesso regolarizzare l’istanza tramite il portale INPS.

Campo di applicazione

L’indennità lavoratrici e ai lavoratori appartenenti alle categorie degli artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni, mezzadri, imprenditori agricoli professionali, nonché ai pescatori autonomi della piccola pesca marittima e delle acque interne iscritti alla gestione INPS di riferimento.

Nuova tutela per le lavoratrici autonome

Le lavoratrici autonome, in caso di complicanze della gravidanza, possono richiedere l’indennità di maternità anche per il periodo precedente ai due mesi dalla data del parto, previo accertamento medico della ASL che verifichi le condizioni della gravidanza. L’accertamento medico che individua il periodo indennizzabile per i casi di gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza (art. 17, comma 3, del D.Lgs n. 151/2001).

Misura ed erogazione dell’indennità

L’indennità spetta nella misura dell’80% della retribuzione giornaliera e viene pagata dall’INPS. Il riconoscimento è previsto solo nel rispetto della regolarità contributiva.

Presentazione della domanda

La domanda può essere relativa anche a periodi antecedenti la data di presentazione purché successivi al 13 agosto 2022 e si trasmette attraverso:

– il sito istituzionale, accedendo con SPID (almeno di secondo livello), CIE o CNS;

– il contact center, chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);

– i patronati e altri intermediari abilitati.

E’ necessario accedere al servizio “Congedo parentale, maternità e paternità – Domanda”, selezionando la voce di menu “Acquisizione domanda – Congedo di maternità/paternità – Autonomi” e spuntando, nella pagina “Dichiaro”, l’opzione “di voler richiedere l’indennità di maternità anticipata per gravidanza a rischio”.

N.B. Per richiedere l’indennità di maternità ordinaria, è necessario invece flaggare l’opzione “di voler richiedere l’indennità di maternità ordinaria”.

Nella domanda deve in ogni caso essere indicata la data presunta del parto ed eventualmente la data di interruzione di gravidanza. Le lavoratrici autonome non sono tenute a produrre all’Istituto il certificato di gravidanza, che viene trasmesso telematicamente dal medico del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato, e dal quale è possibile importare tutti i dati contenuti nel certificate. In caso di assenza di certificazione, è sufficiente indicare in domanda la data presunta del parto individuata dal proprio medico.

Retroattività dell’istanza

La domanda può essere presentata anche in relazione a periodi antecedenti la data di presentazione della stessa, purchè non anteriori al 13 agosto 2022, data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 105/2022.

A seguito di conferma, a cura dell’interessato, dei dati inseriti e proposti in nota riepilogativa, il sistema produce la ricevuta di presentazione completa di protocollo e il riepilogo dei dati acquisiti.

Le domande di indennità di maternità anticipata per gravidanza a rischio delle lavoratrici autonome potranno essere consultate e annullate, insieme a tutte le altre tipologie di domande del servizio “Congedo parentale, maternità e paternità – Domanda”, accedendo rispettivamente alle voci di menu “Consultazione domande” e “Annullamento domande”.

Maternità obbligatoria autonome

La legge di Bilancio 2022 ha concesso 3 mesi in più a titolo d’indennità di maternità o paternità per le lavoratrici e per i lavoratori autonomi, a patto che siano rispettati determinati requisiti reddituali. Viene quindi riconosciuta per i 2 mesi prima del parto e per i 3 successivi l’indennità di maternità alle lavoratrici appartenenti alle categorie degli artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni, mezzadri, imprenditori agricoli professionali, nonché ai pescatori autonomi della piccola pesca marittima e delle acque interne iscritti alla gestione INPS di riferimento. E’ necessario che il richiedente sia in regola con il versamento dei contributi anche nei mesi compresi nel periodo di maternità.