Buono benzina 2023

Il decreto trasparenza dei prezzi carburante convertito in Legge ( D.L. 5/2023) ha previsto anche nel  2023 il bonus benzina da 200 euro per i lavoratori dipendenti privati. La misura è estesa al 31 dicembre 2023.
Si tratta di un voucher per il pagamento del carburante che i datori di lavoro possono scegliere di accreditare – e non devono – sulla retribuzione dei propri lavoratori. Ha un valore massimo di 200 euro per ciascun lavoratore, è esentasse, è integralmente deducibile dal reddito d’impresa, ma nel 2023 – in forza di una precisazione inserita nel Decreto trasparenza –  è soggetto agli oneri contributivi.
In questa analisi  vi spieghiamo quali sono i datori di lavoro e i lavoratori interessati dal beneficio, le modalità di erogazione del buono carburante da 200 euro e le regole da seguire nel caso in cui sia riconosciuto come premio di risultato.

COS’È IL BONUS BENZINA DA 200 EURO 2023

Il bonus benzina, o buono carburante, è un voucher deducibile dal reddito d’impresa concesso dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti per l’acquisto di carburante nel limite massimo di 200 euro per lavoratore. Il buono può essere riconosciuto da tutte le aziende private, compresi i gli studi professionali e gli Enti del terzo settore.  Introdotto dall’articolo 2 del decreto energia convertito in legge  con il nome di “bonus carburante ai dipendenti” serve per dare un sostegno ai lavoratori in difficoltà a causa dell’attuale crisi energetica e l’aumento dei costi, acuiti dalla guerra in Ucraina.

È proprio a causa del perdurare di questa crisi che il 10 gennaio 2023 il Governo aveva deciso di prorogare l’agevolazione fino al 31 dicembre 2023, includendo il rinnovo nelle misure contro il caro energie contenute nel decreto trasparenza bonus carburanti. Si precisa, tuttavia, che anche prima della proroga il voucher era sì attivo solo per il 2022, ma visto che vi si applica il cosiddetto “principio di cassa allargato” – si tratta infatti di un beneficio fiscale – le aziende potevano comunque erogarlo fino al 12 gennaio 2023. In attesa di leggere i chiarimenti di prassi da parte dell’Agenzia delle Entrate su questo bonus, secondo lo stesso principio, il buono benzina sarebbe valido fino al 12 gennaio 2024. 

Bisogna precisare che il buono carburante è escluso dall’imposizione fiscale come tutti i fringe benefits che le aziende offrono ai dipendenti, sebbene sia una misura a sé rispetto alla disciplina generale. Tuttavia, mentre nel 2022 all’esenzione fiscale si aggiungeva anche l’esclusione degli oneri contributivi (sui voucher non venivano pagati i contributi) nel 2023 le regole sono cambiate. In particolare, nel testo del  decreto trasparenza convertito in legge il Parlamento ha specificato che il bonus continua a non concorrere alla formazione del reddito ed è completamente detassato, ma non sono esclusi gli oneri contributivi. Dunque, per quanto riguarda i contributi previdenziali, il datore di lavoro e il lavoratore devono considerare le relative trattenute. Parliamo di costi intorno al 30% (a seconda della specifica categoria) per le aziende e poco più del 9% per i lavoratori. A chiarire ulteriormente questo aspetto, che sta già facendo discutere, sarà l’Agenzia delle Entrate.

  A CHI SPETTA IL BUONO CARBURANTE 2023

Il buono carburante spetta a tutti i lavoratori dipendenti privati, inclusi i lavoratori dipendenti di soggetti che non sono prettamente aziende come, ad esempio, gli studi professionali o gli Enti del Terzo settore che svolgono esclusivamente attività non commerciale. Possono beneficiarne, inoltre, anche i lavoratori in smart working.

Per capire a chi si rivolgono questi buoni, però, più che ai soggetti erogatori bisogna guardare alla tipologia di reddito interessato. Infatti, come precisato dalla circolare dell’agenzia entrate del 4 novembre 2022    questo voucher spetta a tutti i lavoratori che percepiscono reddito da lavoro dipendente o redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, secondo l’ art 50 TUIR.

REQUISITI DEI DATORI DI LAVORO

Per quanto riguarda chi può erogare questo bonus, si ricorda che nella formulazione del Decreto energia che aveva istituito l’agevolazione non erano ricompresi tutti i datori di lavoro privati, ma solo le “aziende” private. Con un emendamento inserito in fase di conversione, poi, il bonus carburante è stato opportunamente esteso a tutti i lavoratori alle dipendenze di datori di lavoro privati, che siano part time o a tempo pieno, compresi quelli in smart working. Rientrano, quindi, anche i dipendenti di:

  • studi professionali;
  • Enti del Terzo settore che svolgono esclusivamente attività non commerciale.

L’estensione riguarda tutte le tipologie di lavoro dipendente privato, compresi gli apprendisti e i soci di cooperative di produzione e lavoro che hanno anche un rapporto di lavoro subordinato. Peraltro non è stato previsto alcun tetto al reddito da lavoro dipendente del lavoratore da applicare e il bonus carburante sarà concesso a prescindere dall’ISEE dei lavoratori aventi diritto. Pertanto, i buoni potranno essere erogati anche alle figure apicali dell’azienda, a prescindere dalla retribuzione erogata.

COSA FINANZIA

Il bonus benzina 200 euro è corrisposto dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti insieme alla retribuzione per i rifornimenti di carburante per l’autotrazione come benzina, gasolio, Gpl e metano. Inclusa anche l’erogazione di buoni (o titoli analoghi) per la ricarica di veicoli elettrici, come tra l’altro ribadito dal Direttore Centrale Coordinamento normativo dell’agenzia delle Entrate, Sergio Cristallo, in audizione alla Commissione Attività produttive della Camera il 30 gennaio 2023. Per i dettagli, si attende lo specifico documento AdE sul funzionamento del bonus nel 2023.

VALIDITÀ E SCADENZA BUONO CARBURANTE 200 EURO

Come anticipato, grazie alla proroga operata dal decreto trasparenza sul prezzo dei carburanti  i buoni 200 euro possono essere riconosciuti liberamente dai datori di lavoro fino al 31 dicembre 2023 (la scadenza precedente era fissata al 31 dicembre 2022 poi portata al 31 marzo 2023 prima dell’estensione a tutto l’anno.Tuttavia, per il loro uso trova applicazione il “principio di cassa allargato” per cui il datore di lavoro opera la ritenuta sulla base delle aliquote IRPEF vigenti nell’anno in corso e attribuisce le detrazioni fiscali nella misura prevista sui redditi erogati al lavoratore entro il 12 gennaio dell’anno successivo.

Questa era la regola in vigore per i buoni erogati nel 2022 e si presuppone che si applichi anche a quelli riconosciuti nel 2023, sebbene è preferibile attendere le indicazioni AdE per averne contezza (e noi vi aggiorneremo). In pratica, in vista della proroga, i datori di lavoro potranno erogare i bonus benzina entro il 12 gennaio 2024. Dal canto suo il lavoratore potrà usufruirne entro la data di scadenza presente sul buono.

COME RICHIEDERE IL BONUS

Il bonus benzina 200 euro non viene concesso dal Governo direttamente ai cittadini, ma è il datore di lavoro privato che li eroga ai dipendenti su base volontaria. L’erogazione avverrà poi secondo le regole  illustrate e la prassi indicata dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 27 del 14 luglio 2022. Si attendono le indicazioni 2023, per maggiori chiarimenti relativi alle modalità operative valide per quest’anno e le novità introdotte dal decreto trasparenza convertito in legge.
Il bonus benzina ha un valore massimo di 200 euro per ogni lavoratore che si aggiunge al valore massimo di benefit erogabili in un anno. Come anticipato, infatti, il buono carburante 2023 rappresenta un’ulteriore agevolazione straordinaria rispetto agli altri benefit generali già previsti dall’ articolo 51 del TUIR. Questa norma, infatti, fissa un tetto massimo entro cui possono essere riconosciuti ogni anno i benefit esentasse a 258,23 euro, valore tra l’altro innalzato esclusivamente nel 2022 prima a 600 euro dal decreto aiuti bis e poi, a 3000 euro dal  decreto aiuti quater.