Inail: pubblicata la relazione annuale 2023 sull’andamento infortunistico
Diminuiscono del 16,1% le denunce di infortunio rilevate dall’INAIL nel corso del 2023 rispetto all’anno 2022 e lo stesso trend si afferma anche con riferimento agli eventi infortunistici con esito mortale, che diminuiscono del 9,5% rispetto al 2022.
Dalla relazione dell’INAIL si attestano, comunque, sopra le 590.000 le denunce di infortunio rilevate dall’Istituto, di cui il 64% già provvisoriamente riconosciute, il 18,1% riguarda infortuni c.d. in itinere. Tra gli infortuni mortali, oltre la metà è avvenuto fuori dai locali aziendali.
Il 79,2% degli infortuni complessivi del 2023 si concentra nelle gestioni assicurative dell’Industria e dei servizi, il 4,5% in Agricoltura e il 16,3% in conto Stato. Specificatamente, l’analisi dei dati per settore di attività economica, i comparti più colpiti appaiono essere quello manifatturiero, seguiti da quello sanitario, delle costruzioni, dei trasporti e del commercio.
Quanto all’età, invece, degli infortunati, quasi tutte le fasce di età registrano una riduzione rispetto al 2022, ad eccezione degli under 20, soprattutto studenti (+11,6%) e per gli over sessantacinquenni (+15%).
Le denunce di malattia professionale inoltrate, invece, sono state 72.000, in aumento di quasi 1/5 rispetto al 2022.
Anche per le malattie professionali la gestione assicurativa più colpita è quella del settore Industria e servizi (83,3%), seguita dal 15,8% del comparto Agricoltura e dal conto Stato per il 0,9%.
In tale ambito, il Centro Italia registra il maggior numero di malattie professionali (36,8%), seguito dal Sud (25,4%), dal Nord-Est (18,90%), dalle Isole (9,5%) e dal Nord-Ovest (9,4%).
Tra le malattie professionali più frequenti vi sono le patologie muscolo-scheletriche (quasi il 71%), seguite dalle malattie del sistema nervoso e quelle dell’ orecchio”.