IMPRESE: CAFASSO (PRESIDENTE AIS), “IL DURC NEGATIVO È UN ESERCIZIO DIFFUSO SENZA IL RISPETTO DELLE REGOLE. APPELLO AL PRESIDENTE TRIDICO”

Roma, 24 aprile 2021 – “Un momento così difficile, un’economia così in crisi, i funzionari oseremmo dire distratti, un’amministrazione che si perde le proprie disposizioni per strada.
A nulla sono valse le innumerevoli urla delle tante imprese vessate da un’amministrazione non attenta alle proprie stesse disposizioni.
Una circolare dell’INPS del 26 giugno 2015 espressamente riconosce il mantenimento del requisito di regolarità ai fini del DURC allorquando un contenzioso amministrativo non sia stato figlio di rigetto espresso da parte della direzione centrale. Aziende con posizioni regolari e contenziosi pendenti e non ancora definiti (forse per l’incuria o la moltitudine di impegni della direzione generale), vengono ritenute irregolari ai fini del DURC dimenticando il rispetto di una prassi amministrativa, compiutamente vigente, e dettata dalla direzione generale dell’ente. Mi sono fatto latore di un forte messaggio agli organi superiori dell’ente, finalizzato a conoscere la vigenza della circolare 126 del 26 giugno 2015 ma, allo stato, un silenzio assordante continua ad imperare negli ondivaghi e disarmanti comportamenti fortemente diffusi, contrari alle disposizioni dell’Istituto, ma per nulla censurati se ritenuti contrari alle stesse. Le imprese che per sopravvivere, nel bisogno del DURC positivo, accettano debitorie anche se talvolta non sussistenti o comunque non definitivamete accertate. L’invito, il grido di dolore e l’aiuto che chiediamo, non può che essere indirizzato al Presidente Tridico ed alla Direzione Generale dell’ente INPS affinché possano, con l’autorevolezza che il ruolo gli consente, far sì che ci sia chiarezza su quanto in questa sede denunciato ma che, soprattutto, ci siano comportamenti allineati alle disposizioni vigenti e che, ma non da ultimo, non si pregiudichino le vite delle aziende, in guisa a chiare disposizioni purtroppo ondivogamente poste in essere o, talvolta, e solo per usare un eufemismo, oggetto di non chiara interpretazione! Il DURC positivo resta un diritto alle condizioni di norma! Ma per l’INPS resta un dovere, emetterlo in ossequio alle norme di legge e di prassi! Un’amara realtà per la quale non è sufficiente la voce alta o i proclami, che pure talvolta sembrano essere ridondanti, ma una profonda presa di coscienza che il mondo delle imprese non può che considerare dovuta e necessaria!” – Così Nino Carmine Cafasso, Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.