Reddito di libertà: fino a 400 euro mensili alle donne vittime di violenza

È  stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il DPCM 17 dicembre 2020 con cui si prevede l’introduzione del reddito di libertà, la nuova misura di sostegno economico destinata a favorire l’indipendenza economica e l’autonomia delle donne vittime di violenza in condizione di povertà. Il provvedimento, che fa parte delle disposizioni emanate per fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19, prevede la concessione, su domanda della diretta interessata e previa certificazione della condizione di difficoltà emessa dai centri di assistenza, di un sussidio mensile pari al massimo a 400 euro, cumulabile con il reddito di cittadinanza

Domanda di concessione

Il reddito di libertà, di importo massimo pari a 400 euro mensili pro capite può essere richiesto dalle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia.

Deve trattarsi di donne che hanno subito violenza e si trovino in condizioni di particolare vulnerabilità o in condizione di povertà, al fine di favorirne l’indipendenza economica, in base alle dichiarazioni fornite dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale. La domanda deve essere presentata all’INPS sulla base del modello predisposto di un’autocertificazione dell’interessata, allegando la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del Centro antiviolenza che ha preso in carico la stessa, che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso e la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente.

Il reddito di libertà è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale nonchè il percorso scolastico e formativo dei/delle figli/figlie minori e non è incompatibile con altri strumenti di sostegno come il reddito di cittadinanza.