Comunicazioni Obbligatorie – pubblicata la Nota relativa al II trimestre 2021

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato, in data 9 settembre 2021, la  nota relativa al II trimestre 2021, tratta dal Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro.

La Nota descrive le attivazioni, le trasformazioni e le cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato. Inoltre, con riferimento al periodo compreso tra il 2017 e il 2020, è stato realizzato un focus sui tirocini extracurriculari.

Nel secondo trimestre del 2021, le attivazioni dei contratti di lavoro, calcolate al netto delle trasformazioni a Tempo Indeterminato, sono risultate pari a 2 milioni e 932 mila, in aumento del 64,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (pari a +1 milione 149 mila contratti), e hanno riguardato 2 milioni e 243 mila lavoratori, con un aumento tendenziale del +48,8% (pari a circa 735 mila individui.
Considerando anche le trasformazioni a Tempo Indeterminato, pari a circa 143 mila, il numero complessivo di attivazioni di contratti di lavoro raggiunge 3 milioni 74 mila, in crescita del 61,1%, pari a 1 milione 166 mila attivazioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2020. L’aumento delle attivazioni ha coinvolto in misura maggiore il Centro (+90,9%) e il Nord del Paese (+67,9%), rispetto al Mezzogiorno (+38,8%). Si osserva, come le attivazioni (comprensive delle trasformazioni) crescono in misura superiore per la componente femminile in tutte le ripartizioni territoriali, in particolare nel Mezzogiorno, dove si registra una variazione del 49,2% per le donne a fronte del 32,3% per gli uomini.
Le attivazioni dei contratti a Tempo Indeterminato, comprensive di 143 mila trasformazioni (di cui 106 mila da Tempo Determinato e 36 mila da Apprendistato), determinano un complessivo flusso in ingresso verso il Tempo Indeterminato pari a 528 mila, in aumento tendenziale di 112 mila attivazioni (+26,9%), che risulta superiore rispetto alle 481 mila cessazioni a Tempo Indeterminato. La dinamica delle trasformazioni contribuisce al positivo andamento del flusso in ingresso verso il Tempo Indeterminato, spiegato per il 15,2% dall’incremento delle trasformazioni a Tempo Indeterminato (pari a +17 mila). Le attivazioni dei rapporti a Tempo Determinato, pari a 2 milioni 47 mila, mostrano un incremento del 68,4% (+832 mila rapporti di lavoro) così come quelle relative ai contratti di Apprendistato (+102,2%), ai contratti di Collaborazione (+49,1%) e quelle appartenenti alla tipologia contrattuale Altro, costituita per lo più da contratti di lavoro intermittenti (+83,7%). La dinamica tendenziale descritta conduce a una ricomposizione delle quote percentuali delle attivazioni per tipologia di contratto in favore della tipologia contrattuale a Tempo Determinato, il cui peso cresce di 2,9 punti percentuali, passando al 66,6% del totale dei contratti attivati. A questo si associa un calo di 4,6 punti percentuali della quota relativa al Tempo Indeterminato, che scende al 17,2%.
L’aumento dei lavoratori attivati viene determinato per effetto di un maggiore aumento nelle donne (+54,3%) rispetto a quello degli uomini (+44,6%). La crescita registrata è maggiormente evidente per gli individui con età fino a 24 anni (+98,7% per le donne e +66,5% per gli uomini).
La quota dei Tirocini cessati a cui segue entro sei mesi l’attivazione di almeno un rapporto di lavoro è sostanzialmente identica per entrambe le componenti di genere, mentre risulta più alta per i Tirocini svolti da soggetti con età compresa tra 25 e 34 anni (61,2% del totale dei Tirocini conclusi) e decresce al crescere dell’età del soggetto tirocinante. Infine, nel periodo preso in esame, la percentuale di attivazioni è più alta nel Centro e nel Nord, con valori pari a 59,0% e 57,9% rispettivamente. Nel Mezzogiorno la quota si ferma, invece, al 48,1%.