Parità di genere: dal 2022 sgravio contributivo alle aziende certificate
È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge n. 162 del 2021 che interviene in materia di parità di genere. Il provvedimento prevede l’estensione ai datori di lavoro che occupano almeno 50 dipendenti dell’obbligo di trasmissione al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del rapporto di parità. Inoltre, si istituisce una nuova certificazione di parità, al cui rilascio corrisponderà la possibilità di applicare uno sgravio contributivo pari all’1%.
Entra in vigore dal 3 dicembre 2021 la legge n. 162 del 5 novembre 2021 che introduce la certificazione di parità e modifica adempimenti e premialità spettanti ai datori di lavoro pubblici e privati. Il provvedimento prevede la compilazione di un modello, pubblicato nel sito internet istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Lo stesso Ministero pubblica, in un’apposita sezione del proprio sito internet istituzionale, l’elenco delle aziende che hanno trasmesso il rapporto e l’elenco di quelle che non lo hanno trasmesso.
Rapporto di parità
Il rapporto, obbligatorio per le aziende che occupano almeno 50 dipendenti, deve indicare:
– il numero dei lavoratori occupati di sesso femminile e di sesso maschile
– il numero dei lavoratori di sesso femminile eventualmente in stato di gravidanza
– il numero dei lavoratori di sesso femminile e maschile eventualmente assunti nel corso dell’anno
– le differenze tra le retribuzioni iniziali dei lavoratori di ciascun sesso
– l’inquadramento contrattuale e la funzione svolta da ciascun lavoratore occupato, anche con riferimento alla distribuzione fra i lavoratori dei contratti a tempo pieno e a tempo parziale
– l’importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie del salario, delle indennità, anche collegate al risultato, dei bonus e di ogni altro beneficio in natura ovvero di qualsiasi altra erogazione che siano stati eventualmente riconosciuti a ciascun lavoratore.
Nel caso di rapporto mendace o incompleto si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 5.000 euro.
Certificazione della parità di genere
A decorrere dal 1° gennaio 2022 è istituita la certificazione della parità di genere al fine di attestare le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità.
A tal fine viene istituito, presso il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, un Comitato tecnico permanente sulla certificazione di genere nelle imprese, costituito da rappresentanti del medesimo Dipartimento per le pari opportunità, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dello sviluppo economico, delle consigliere e dei consiglieri di parità, da rappresentanti sindacali e da esperti.
Premialità di parità
Per l’anno 2022, alle aziende private in possesso della certificazione della parità di genere è concesso un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro in misura non superiore all’1 per cento e nel limite massimo di 50.000 euro annui per ciascuna azienda, riparametrato e applicato su base mensile.