Inps: piattaforma MoCOA per verificare la regolarità degli appalti

 L’INPS con comunicato del 12 gennaio 2021 ha annunciato l’arrivo di una nuova procedura denominata MoCOA (Monitoraggio Congruità Occupazionale negli Appalti) ossia una piattaforma attraverso la quale controllare l’operato delle aziende negli appalti, pubblici e privati, per evidenziare comportamenti scorretti che danneggiano i soggetti coinvolti.

La nuova procedura MoCOA, si legge nella nota, è sorta per superare i limiti presentatati dal DURC. Attraverso la piattaforma sarà possibile tracciare le aziende e i loro lavoratori, per un maggior controllo sulla contribuzione e retribuzione.

Per il momento sarà utilizzato solo su base volontaria tramite accordo tra committenti, chiamati a rispondere come obbligati in solido, e appaltatori.

Alla base vi è, quindi, la solidarietà tra committente, appaltatori e subappaltatori, a garanzia della regolarità del comportamento aziendale.

La procedura MoCoa, operando tra attività di data mining e data crossing con i dati dell’appalto definiti dal committente e quelli dichiarati nei flussi Uniemens dagli appaltatori e subappaltatori, rileva eventuali comportamenti non corretti offrendo la possibilità di mettere in atto azioni correttive. Pertanto, le aziende non in regola con la normativa lavoristica e previdenziale potranno essere emarginate.

MoCOA: il funzionamento

Ma come funziona MoCOA? L’azienda committente registra l’appalto nella piattaforma attivata dall’Inps: il sistema crea automaticamente il Cia (Codice identificativo appalto) e lo invia tramite Pec agli appaltatori/subappaltatori.

Questi, quindi, accedono al sistema MoCoa e tramite il codice Cia registrano i lavoratori allocati sullo specifico appalto indicando anche la percentuale di allocazione mensile degli stessi.

Il sistema analizza e confronta i dati dell’appalto registrati in MoCoa con quelli presenti nel flusso UniEmens e, in base all’esito, genera il Documento di congruità occupazionale Appalti (DocOA).

Per il direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, “Dall’utilizzo di questa procedura possono discendere diversi interventi migliorativi in termini di sicurezza sul lavoro, di lotta al lavoro nero, trasparenza degli appalti e tutela dei lavoratori. Ogni stazione appaltante se vuole avere la certezza di non rispondere in solidarietà deve utilizzare questa procedura per consentire il controllo dei suoi appaltatori”.