Protocollo Nazionale sul lavoro agile, pubblicate le slide ministeriali

In data 7 dicembre 2021, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le Organizzazioni Sindacali datoriali e dei lavoratori hanno sottoscritto il primo protocollo nazionale sul lavoro agile nel settore privato.

In particolare, l’accordo individua le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale, aziendale e territoriale, relative alla regolamentazione dello svolgimento del cosiddetto smart-working.

Il lavoro agile – fondato su una organizzazione lavorativa meno piramidale e più orientata a obiettivi e fasi di lavoro – persegue un duplice interesse, da un lato consente una migliore conciliazione dei tempi vita-lavoro, dall’altro permette un’organizzazione più produttiva nell’interesse del datore di lavoro.

Ecco in sintesi cosa prevede il protocollo:

  • un’adesione volontaria, con sottoscrizione di un accordo scritto individuale, con previsione della durata, delle modalità di esecuzione, individuazione dei luoghi, degli strumenti di lavoro, dei tempi di riposo e della disconnessione;
  • l’assenza di un preciso orario e l’autonomia nello svolgimento dell’attività lavorativa, nel rispetto degli obiettivi prefissati;
  • una fascia oraria di disconnessione, in cui il lavoratore non presta la propria attività;
  • divieto di lavoro straordinario;
  • libera scelta del luogo ove prestare la propria attività, in condizioni di sicurezza e riservatezza;
  • strumenti di lavoro, forniti direttamente dell’azienda necessari allo svolgimento della prestazione lavorativa;
  • riconoscimento dei diritti sindacali e la parità di trattamento;
  • rispetto degli obblighi di salute e sicurezza previsti dal T.U di cui al decreto legislativo 81/2008, con necessaria informazione scritta in cui sono indicati i rischi generali e specifici;
  • protezione dei dati personali e sulla tutela della riservatezza;
  • la previsione di specifici percorsi di formazionale, al fine di sviluppare specifiche competenze organizzative, tecniche e digitali;
  • misure di welfare e inclusività;
  • la necessità di istituire un Osservatorio nazionale bilaterale, per monitorare i risultati raggiunti su base nazionale.