INPS: Osservatorio lavoratori domestici – i dati 2021

L’NPS ha pubblicato l’Osservatorio sui lavoratori domestici con i dati del 2021: lo scorso anno i lavoratori domestici contribuenti all’INPS sono stati 961.358, con un incremento rispetto al 2020 pari a +1,9%.

L’incremento ha consentito a questa categoria di tornare ai livelli occupazionali precedenti al 2014 e di consolidare un trend crescente iniziato nel 2020. Gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021 sono dovuti inizialmente (marzo 2020) a una spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown, e successivamente agli effetti della norma del decreto Rilancio che ha regolamentato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari, interessando soprattutto i lavoratori stranieri anche nel 2021.

Negli ultimi sei anni il trend decrescente fino al 2019 del numero di lavoratori domestici, simile tra maschi e femmine, ha visto tuttavia aumentare il peso delle lavoratrici. Con l’incremento di lavoratori del biennio 2020-2021, il peso delle lavoratrici invece è diminuito, e nel 2021 si attesta all’84,9%, mentre i maschi fanno registrare un incremento di oltre il 17% rispetto al 2020.

Nel 2021 la distribuzione territoriale dei lavoratori domestici in base al luogo di lavoro evidenzia che il Nord-Ovest è l’area geografica che, con il 30,5%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Centro con il 26,8%, dal Nord-Est con il 20,5%, dal Sud con il 13% e dalle Isole con l’9,2%.

La regione che presenta il maggior numero di lavoratori domestici, sia per i maschi che per le femmine, è la Lombardia, con una percentuale del 19,2%, seguita dal Lazio (13,5%), dall’Emilia Romagna (8,9%) e dalla Toscana (8,5%). In queste quattro regioni si concentra quasi la metà dei lavoratori domestici in Italia.