NINO CARMINE CAFASSO SUL DECRETO TRASPARENZA

Il contratto intermittente. Un contratto che vive di subordinazione ed è legittimato, in termini di disciplina dal CCNL di riferimento. Un contratto che il Ministero del Lavoro, con propria nota definisce “sui generis”, oggi assurge e per il tramite del Decreto Trasparenza, quale contratto la cui disciplina, in assenza di quella collettiva, deve vivere degli accordi individuali! Abbiamo oggi assunto una nuova certezza!

Il Governo dispone che le discipline collettive contrattuali, simbolo di garanzia da sempre, possono essere superate per Decreto! Un risultato eccellente di questa compagine di Governo che continua a mietere novità, nella più assoluta ed assurda negligenza figlia della non cultura! 

Ci parlano di obblighi di regolamentazione!

Ci parlano di obblighi di programmazione!

Ma forse è cambiato il senso del contratto intermittente e nessuno ce lo ha ancora detto??? 

Ma soprattutto si parla di accordi individuali quando da sempre i rapporti di lavoro subordinati hanno trovato la loro regolamentazione all’interno dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. 

Una bella novità!

Sarebbe un’innovazione se ci dessero i parametri. 

Ma leggiamo solo approfondimenti che non hanno il senso critico che dovrebbero, ma un semplice decalogo di cio’ che un Decreto becero nelle sue accezioni, ha deciso di propinarci! 

Uno degli ultimi colpi di coda di chi è in uscita??

Non credo! 

Un attacco forte alla democrazia del confronto che vede da sempre le Parti Sociali condividere la materia. 

Un modo come un altro per disorientare i più corretti e per far perdere, nonostante i buonisti proclami, il senso della concertazione sociale, da sempre baluardo assoluto del nostro senso di profonda collettività sociale. 

Ebbene sì invece!

Ci ritroviamo a combattere con una norma che per i contratti intermittenti non ha nessun senso, con una regolamentazione alla quale lo stesso Ministero del Lavoro, silente al momento, non sa come rimediare!!!

Comprendiamo l’imbarazzo di coloro che conoscono la storia di questa Nazione. 

Comprendiamo la storia e la cultura di coloro che evitano i commenti più estremi!

Ma non comprendiamo il senso della non CULTURA dei nostri Governanti che, in tal senso, offendono la nostra cultura, vanificano il senso della nostra democrazia, figlia del confronto e, soprattutto, denotano una profonda ed insufficiente, quanto evidente profonda sconoscenza delle nostre fonti del diritto! 

Non possiamo che auspicarci un intervento forte ministeriale che sostenga le tesi da sempre affermate in subjecta materia ma, non possiamo non prendere atto, che il silenzio attuale e la semplice interpretazione con approfondimento di una norma errata ab orgine, è l’esatta dimensione di una dirigenza politica che, ancora una volta, dimostra le profonde carenze culturali specifiche alle quali il rimedio, ci auguriamo, sia davvero alle PORTE!

Nino Carmine Cafasso 

Giuslavorista, Consulente del Lavoro e Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi).