Commercio al dettaglio: bonus affitti ad ampio raggio

L’agenzia delle Entrate con la risposta 535 del 31 ottobre 2022 ha reso noto che può essere riconosciuto agli esercenti attività di commercio al dettaglio con ricavi del 2019 non superiori a 15 milioni di euro il  credito D’imposta per le locazioni non abitative e affitto di azienda (Dl n. 34/2020).

La vicenda al vaglio dell’ente riguarda il caso rappresentato da una società che confeziona articoli di abbigliamento e in via secondaria svolge attività di commercio al dettaglio degli stessi capi. Essa chiede se può fruire del credito d’imposta per canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda considerato che i locali – tutti immobili ad uso non abitativo – dove l’attività di commercio al dettaglio viene svolta sono condotti sulla base di contratti di locazione.

Tax credit contratti di locazione

Per combattere l’emergenza epidemiologica da Covid-19, il legislatore – ricorda l’Agenzia – ha disposto, per i soggetti esercenti attività economica, un credito d’imposta – commisurato all’importo dei canoni di locazione versati nel periodo d’imposta 2020 in riferimento a ciascuno dei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno – a condizione che abbiano subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi nel mese di riferimento di almeno il cinquanta per cento rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente.

Per quanto attiene specificatamente agli esercenti attività di commercio al dettaglio, il credito d’imposta spetta anche nel caso in cui nel periodo d’imposta precedente a quello agevolabile (periodo d’imposta 2019) abbiano registrato ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro, ancorché in misura inferiore, cioè pari al 20 per cento, e al 10 per cento per i “contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda”.

Successivamente è intervenuto il DL n. 73/2021 che ha inserito nuove disposizioni sul tax credit per canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda.

Nello specifico, il comma 2 dell’articolo 4 di detto decreto assegna il credito d’imposta ai soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione, con ricavi o compensi non superiori a 15 milioni di euro nel periodo d’imposta 2019, in relazione ai canoni versati con riferimento a ciascuno dei mesi da gennaio 2021 a maggio 2021, a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 sia inferiore almeno del 30 per cento rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo compreso tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.

Invece, il comma 2-bis prevede il credito anche per le imprese esercenti attività di commercio al dettaglio, con ricavi superiori a 15 milioni di euro nel periodo 2019, per i mesi da gennaio 2021 a maggio 2021 e alle medesime condizioni.

Bonus affitti per commercianti al dettaglio

Dunque, ai commercianti al dettaglio, particolarmente colpiti dalle misure restrittive per la pandemia, il bonus locazioni spetta:

  • ai sensi del comma 2, se hanno conseguito nel periodo d’imposta 2019 ricavi non superiori a 15 milioni di euro;
  • ai sensi del comma 2-bis, se nel medesimo periodo hanno conseguito ricavi superiori a 15 milioni di euro.