Intelligenza artificiale nel lavoro: nuove opportunità, ma anche diversi rischi

Se ne discute molto, dappertutto: di intelligenza artificiale si parla ormai quotidianamente. C’è chi ritiene che l’intelligenza artificiale (Ia) avrà effetti significativi sul lavoro; si pensi alle diverse professioni intellettuali e ad alcune funzioni amministrative e contabili (in cui è necessario elaborare e confrontare dati) o, ancora ad alcune professioni creative (l’Ia è un grado di produrre immagini); queste professioni potrebbero essere a rischio o fortemente ridimensionate.

Così pure ad alcuni processi di produzione di beni e di servizi: ogni innovazione può comportare la soppressione di funzioni dal momento che, ad esempio, l’Ia potrebbe essere impiegata nei processi di controllo per ridurre gli errori, con conseguente ridimensionamento della presenza di alcune figure. D’altro canto si sostiene che l’Ia creerà nuove opportunità in alcuni ambiti, quali la ricerca e sviluppo, nell’ambito della sostenibilità energetica. Certo, il rapporto tra lavoro e tecnologia è sempre stato complesso e ha sempre recato con sé parecchie contraddizioni: le proteste luddiste agli inizi del XIX secolo, in Inghilterra, ne sono la testimonianza.

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