Patto per la terza età: ecco cosa prevede

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2024 il decreto legislativo n. 29 del 15 marzo 2024 attuativo del Patto per la terza età: le misure ipotizzate coinvolgono più ministeri e dunque occorrerà attendere diversi mesi perché vengano approvati i diversi decreti attuativi.

Vediamo cosa prevede il decreto.

Il decreto prevede l’istituzione in via sperimentale, dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2026, di una prestazione universale erogata dall’Inps e riconosciuta, previa espressa richiesta ed entro determinati limiti di spesa alla persona anziana non autosufficiente in possesso dei seguenti requisiti:

  • Età anagrafica di almeno 80 anni;
  • Livello di bisogno assistenziale gravissimo;
  • Possesso di Isee in corso di validità non superiore a seimila euro;
  • Titolarità dell’indennità di accompagnamento, ovvero possesso dei requisiti per il riconoscimento del suddetto beneficio.

La prestazione universale, esente da imposizione fiscale e non soggetta a pignoramento, è erogata

mensilmente ed è composta da:

  • Una quota fissa corrispondente all’indennità di accompagnamento;
  • Una quota integrativa pari ad mille euro mensili finalizzata a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore o l’acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate
  • Nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.

NOTA BENE: in caso venga accertato che la quota integrativa non è stata utilizzata, in tutto o in parte, per la stipula di rapporti di lavoro o per l’acquisto di servizi previsti, l’Inps procede alla revoca della quota medesima e il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente ricevuto.