Le norme regionali regolano il rapporto tra attività agricole e ricettive
In una recente comunicazione, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha sottolineato l’importanza di considerare le norme regionali quando si valuta la classificazione delle imprese agrituristiche. L’obiettivo è garantire una valutazione corretta e completa, evitando così potenziali controversie legali.
I lavoratori impegnati in attività agricole (compresi i membri della famiglia e i dipendenti a tempo determinato o indeterminato) sono ora considerati lavoratori agricoli ai fini della valutazione del rapporto tra attività agricola e attività agrituristica.
Il criterio del “tempo dedicato a ciascuna attività” è stato rimosso dal processo di valutazione.
Invece, le autorità regionali hanno la discrezione di determinare la prevalenza delle attività agricole.
Gli ispettori dovrebbero tenere in considerazione sia le linee guida nazionali che le disposizioni regionali quando valutano le imprese agrituristiche. L’attenzione dovrebbe essere sulla conformità ai requisiti regionali e alle regole amministrative stabilite dalle autorità locali.
Solo in caso di deviazione significativa dai requisiti normativi, gli ispettori dovrebbero cercare informazioni aggiuntive dagli uffici regionali per garantire una classificazione previdenziale accurata delle imprese coinvolte.