Reato di dichiarazione fraudolenta: ex amministratore in salvo
La Corte di Cassazione con la sentenza 9753 del 22 marzo 2022 ha precisato che l’ ex amministratore che abbia acquisito e registrato fatture per operazioni inesistenti e sia cessato dalla carica prima della presentazione della dichiarazione fiscale non risponde del reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, nemmeno a titolo di tentativo.
Un ex amministratore di una società proponeva ricorso ai fini della revoca della misura della temporanea interdizione dall’esercizio della qualità di imprenditore commerciale e di amministratore di società commerciali.
L’indagato aveva impugnato la predetta ordinanza, deducendo violazione di legge e vizi della motivazione sulla ritenuta sussistenza del concorso di persone nel reato in contestazione.
In particolare, aveva fatto presente che la condotta contestatagli era di aver meramente provveduto ad annotare le fatture oggettivamente inesistenti nel periodo in cui era amministratore della società.
Lo stesso, tuttavia, non si era successivamente ingerito nella gestione societaria né aveva avuto rapporti con il successivo amministratore, di tal ché non sussistevano elementi per ritenere sussistente la gravità indiziaria del concorso di persone nel reato.
Gli Ermellini hanno chiarito che i delitti di dichiarazione fraudolenta previsti dagli artt. 2 e 3, dlgs74/2000, si consumano nel momento della presentazione della dichiarazione fiscale nella quale sono effettivamente inseriti o esposti elementi contabili fittizi.
Penalmente irrilevanti, invece, sono tutti i comportamenti prodromici tenuti dall’agente, comprese le condotte di acquisizione e registrazione nelle scritture contabili di fatture o documenti contabili falsi o artificiosi ovvero di false rappresentazioni con l’uso di mezzi fraudolenti idonei ad ostacolarne l’accertamento.
Gli Ermellini hanno quindi accolto le relative doglianze ritenendo che il Tribunale del riesame non avesse fatto corretta applicazione dei principi sopra richiamati in tema di reati tributari.