Assegno di inabilità: nuova procedura automatizzata

L’Istituto previdenziale con il messaggio 11 aprile, n. 1607 rende noto che il nuovo sistema automatizzato di liquidazione dell’assegno mensile di assistenza e della pensione di inabilità, utilizzato in via sperimentale presso le strutture territoriali di Bari, Taranto, Udine, Pordenone e Napoli Soccavo, è stato esteso su tutto il territorio nazionale.

La pensione di inabilità è una prestazione economica erogata ai soggetti inabili al lavoro (al 100%) e invalidi totali, a condizione che si trovino in uno stato di bisogno economico e che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 67 anni.

L’assegno mensile è una prestazione economica erogata in favore dei soggetti con una riduzione parziale della capacità lavorativa (dal 74% al 99%), nei casi in cui abbiano un reddito inferiore a quello stabilito annualmente dalla legge e un’età compresa tra i 18 e i 67 anni di età.

Assegno di inabilità. Requisiti

Ai fini del riconoscimento dell’assegno mensile di assistenza e della pensione di inabilità, si prevedono una serie di controlli automatici, finalizzati all’accertamento di determinati requisiti.

Per l’assegno mensile di assistenza il sistema controlla che il soggetto richiedente:

  • non sia deceduto;
  • non sia separato o divorziato;
  • abbia un’età compresa tra i 18 e i 67 anni e che sia stato riconosciuto sul verbale una invalidità civile parziale;
  • abbia presentato una domanda di primo accertamento o aggravamento (ad eccezione delle revisioni);
  • non sia titolare di un’altra prestazione di invalidità civile;
  • sia un cittadino italiano e residente in Italia;
  • non abbia indicato un delegato alla riscossione della pensione;
  • non abbia richiesto la riscossione dei contributi associativi per Anmic, Ens, Uic;
  • non abbia indicato un tutore, amministratore di sostegno, curatore o rappresentante legale;
  • non sia titolare di pensioni dirette concesse a seguito di invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio, nonché con gli altri trattamenti pensionistici diretti erogati a titolo di invalidità;
  • non abbia redditi superiori al limite previsto dalla legge.

Ai fini del riconoscimento della pensione di inabilità il sistema controlla che il soggetto richiedente:

  • non sia deceduto;
  • non sia separato o divorziato;
  • abbia un’età compresa tra i 18 e i 67 anni e che sia stato riconosciuto sul verbale una invalidità totale;
  • abbia presentato una domanda di primo accertamento o aggravamento (ad eccezione delle revisioni);
  • non sia titolare di un’altra prestazione di invalidità civile;
  • sia un cittadino italiano e residente in Italia;
  • non abbia indicato un delegato alla riscossione della pensione;
  • non abbia richiesto la riscossione dei contributi associativi per Anmic, Ens, Uic;
  • non abbia indicato un tutore, amministratore di sostegno, curatore o rappresentante legale;
  • non sia titolare di pensioni dirette concesse a seguito di invalidità contratta per causa di guerra, di lavoro o di servizio;
  • abbia un reddito inferiore a quello stabilito annualmente dalla legge.

Il processo di liquidazione delle prestazioni economiche – rilasciato precedentemente in via sperimentale – ha completato il periodo di prova con esito positivo e dal 12 aprile 2022 è esteso su tutto il territorio nazionale senza la necessità di interventi istruttori da parte delle sedi territoriali dell’Inps.

Le predette sedi potranno usufruire del cruscotto di consultazione delle domande elaborate in automatico che permette la visione delle fasi di elaborazione e di controllo.

Il servizio evidenzia le funzionalità rivolte alla ricerca ed alla consultazione delle istanze relative alla liquidazione automatica, sia nei casi di domande con esito positivo che per quelle scartate dallo stesso procedimento automatico.