Rischio caldo nei luoghi di lavoro, guida Inail

L’Inail, sul proprio sito istituzionale, nella sezione “News ed eventi”, rende note le linee guida in merito alla gestione del rischio di esposizione ad alte temperature nei luoghi di lavoro, alle condizioni patologiche che aumentano la suscettibilità al caldo, alla riorganizzazione delle pause.

Destinatari

La guida informativa realizzata in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto per la BioEconomia (Cnr-Ibe) è rivolta:

  • ai lavoratori;
  • ai datori di lavoro;
  • alle figure aziendali della salute e della sicurezza.

Il progetto Worklimate

Il progetto di ricerca “Worklimate: strategie di intervento per contrastare lo stress termico ambientale in ambito occupazionale”, finanziato dall’Inail nel 2019, persegue i seguenti obiettivi:

  • approfondire la conoscenza sull’effetto delle condizioni di stress termico ambientale sui lavoratori;
  • definire piani di intervento e di prevenzione dei rischi.

Prevenzione e Protezione

Il vademecum pubblicato dall’Inail ha lo scopo di prevenire le patologie da calore nei luoghi di lavoro.

Le temperature dell’estate 2022 risultano particolarmente pericolose sia per i lavoratori che svolgono la propria attività lavorativa in ambienti dove non è possibile conseguire le condizioni di comfort e sia per chi lavora all’aperto, come nel settore agricolo e delle costruzioni.

Patologie

Gli eventi climatici legati all’esposizione al caldo hanno determinato un aumento del rischio di infortunio sul lavoro.

L’Inail ha fornito le procedure da attuare in caso di patologie da calore:

  • crampi da calore, interrompere immediatamente l’attività e reintegrare i sali minerali, si consiglia di massaggiare i muscoli compiti dal crampo per ridurre il dolore. Sarà necessario contattare il medico se il dolore non passa dopo un’ora di riposo;
  • dermatite da sudore, bisogna spostarsi in un ambiente di lavoro più fresco e meno umido, è consigliata l’applicazione del talco sull’area colpita al fine di ridurre il fastidio;
  • squilibri idrominerali fino al colpo di calore (con possibili aritmie cardiache e l’innalzamento della temperatura corporea oltre i 40°), stimolare il lavoratore a bere in abbondanza e assumere uno snack e/o integratori. Contattare il medico o il 118 in caso di sintomi gravi.
  • esaurimento o stress da calore, bisogna spostarsi in un luogo fresco, bere acqua fresca con sorsi brevi ma frequenti e raffreddare la testa, collo, viso e arti con acqua fredda;
  • colpo di calore, sarà necessario chiamare immediatamente il 118, nell’attesa far spostare il lavoratore in un’area fresca, bagnarlo con acqua fresca o applicare asciugamani imbevuti d’acqua fresca su testa, collo, viso e arti.

I fattori che contribuiscono all’insorgenza delle predette patologie sono i seguenti: alta temperatura dell’aria ed alti tassi di umidità; basso consumo di liquidi; esposizione diretta al sole; assenza di aree ventilate; attività fisica intensa; alimentazione non adeguata; insufficiente periodo di acclimatamento; uso di abbigliamenti pesanti e dispositivi di protezione; condizioni di suscettibilità individuale.

Condizioni croniche

Tra le condizioni croniche che aumentano la suscettibilità al caldo si elencano le seguenti:

  • malattie della tiroide;
  • obesità;
  • asma e bronchite cronica;
  • diabete e patologie cardiovascolari.

Compiti del datore di lavoro

Il datore di lavoro dovrà individuare procedure specifiche per ridurre gli effetti delle condizioni di stress termico ambientale sui lavoratori.

Nello specifico, dovrà:

  • indicare una figura che sovrintenda al piano di sorveglianza per la prevenzione degli effetti dello stress da caldo;
  • indentificare i pericoli ed effettuare la valutazione del rischio;
  • realizzare un’adeguata formazione per i lavoratori in merito agli effetti sulla saluta dello stress da caldo e sulle misure di prevenzione e protezione da adottare;
  • rendere disponibile e facilmente accessibile l’acqua potabile;
  • predisporre la riorganizzazione dei turni di lavoro in base alle previsioni di allerta del rischio del caldo e adibire aree ombreggiate in cui far riposare i lavoratori durante le pause;
  • favorire l’acclimatazione dei lavoratori;
  • promuovere il “sistema del compagno” ovvero il reciproco controllo tra lavoratori, soprattutto nelle giornate caratterizzate da temperature elevate;
  • sviluppare con il medico competente e il responsabile della sicurezza un piano di sorveglianza per il monitoraggio dei segni e dei sintomi delle patologie da calore e di risposta alle emergenze;
  • realizzare misure specifiche per i luoghi di lavoro in ambienti chiusi ovvero l’utilizzo del condizionatore.