REDDITO DI CITTADINANZA: UNA MISURA NOBILE, MAL GESTITA ED OGGI VISTA COME IL MALE ASSOLUTO

Da sempre si è parlato di una misura che potesse dare aiuto e, come è logico che sia, alle fasce più deboli della nostra Terra!

Un momento di attenzione verso il ceto meno abbiente!

E’ stato ridotto ad un sussidio dove i più pensano che questa misura sia, non solo vita natural durante ma che consenta alle fasce percettrici addirittura, la scelta del tipo di lavoro.

Il lavoro è lavoro!

Il lavoro è fatica e se ti piace lo è meno ma è sempre sacrificio!

Non lavorare ed essere aiutati perché il lavoro non lo si trova non è una scelta ma il momento per subire le conseguenze di un mercato che non ti sorride!

Ma trovare il lavoro o recuperare opportunità con le politiche attive del lavoro, farle rispettare e ritrovarne il significato nobile da qualche tempo perduto, resta una prerogativa dello Stato.

Uno Stato che non detta tempi e non dettando regole o di più non facendole rispettare, genera caos e soprattutto una cassa di risonanza negativa attorno ad una misura che di nobile ha solo la scelta di averla creata, ma non certo le scelte sul metodo di gestirne gli effetti e la relativa disciplina!

Ci avviciniamo al momento più difficile della nostra storia di Repubblica dignitosa e rispettosa dei canoni del lavoro.

Ascoltare trasmissioni televisive come questa sera su RETE 4, raccoglierne i contenuti davvero poco edificanti di taluni interventi, vieppiú dei percettori di reddito di cittadinanza, mi offende ed offende profondamente il senso di cittadino rispettoso delle regole e soprattutto rispettoso dei diritti delle persone più bisogno, soprattutto quando vive in situazioni di indigenza dove il reddito di cittadinanza, la nobile misura ed il nobile intento dei nostri Governanti, ne hanno dato uno spaccato dove la temporalità non vive di nessun tempo ma vive solo di un obbligo che non è fine a se stesso ma ha il senso, UNICO, di creare un tempo per la rinascita, un tempo per la ritrovata capacità operativa, un tempo per la formazione assoluta, un TEMPO PER RECUPERARE un lavoro che possa restituire dignità a tutti coloro che la dignità, e TALUNI PER COLPA LORO, purtroppo, l’hanno persa!

Orbene, ma è proprio questo l’intento di coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza???

E’ proprio questo l’intento di una STATO nobile nei contenuti e fortemente discutibile nella disciplina di istituti che da anni vivono di regole in tutta EUROPA e che solo nel nostro paese vedono il profondo senso della PSICOLOGIA DEL NON LAVORO ed il senso più assoluto dell’essere truffaldino perché, diversamente, la propria condizione non sarebbe tutelata!

Da uomo del sociale, da impreditore e da Professionista, di cui mi onoro di ripercorrene cultura ed identità, non posso che sentirmi offeso al sol vedere i siparietti di questi ultimi giorni, siparietti che, ancora una volta, denotano un’assordabte assenza di regole certe dove l’unica regola vera la fanno i media e dove i Partiti politici, impegnati in una campagna elettorale fratricida, cavalcano la tigre più conveniente in quel momento ma una TIGRE che ben presto mangerà il senso vero del nostro GARANTISMO COSTITUZIONALE!

Scegliere regole certe e rispettose di un mondo da sempre attento alla cultura ed al diritto, mai con l’accettazione delle digressioni del momento o meno attenti alle logiche lobbistiche degli ultimi anni, potrebbe renderci più onesti intellettualmente e più vicini ai bisogni veri delle IMPRESE e dei LAVORATORI mai pensando che il lavoro è quel coniglio dal cilindro!

Il LAVORO è il FIGLIO dell’impresa che investe e l’investimento vero lo fa il privato che oggi ha sempre più bisogno di lavoratori che abbiano la voglia di investire le proprie fatiche per chi da sempre, ha l’unico obiettivo di far circolare capitali per creare ricchezza e generarne a cascata altrettanta!

Apriamo al mondo della riduzione del Cuneo fiscale con scelte di RESPONSABILITA’!

Diamo ai lavoratori l’effettivo senso dei tanti proclami sull’importanza di recuperare il potere di acquisto e sempre’ sia davvero questa la scelta responsabile alla quale i tanti dicono di puntare ma che ne dovranno dimostrare l’effettiva volontà di di realizzarne il senso e la misura.

Il mondo delle IMPRESE giammai tradirà il senso dei propri obiettivi di vita che da sempre hanno generato la voglia ed i successi di una nazione che ha VISSUTO non sull’assistenzialismo, ma sulle scelte di un’imprenditoria attenta alle logiche del mercato, anche del profitto, dove il merito è il PREMIO MERITATO per le scelte di investimento che oggi mancano, forse anche per la mera assenza di una progettualità di sviluppo e sostenibilità coerente delle IMPRESE e del COSTO DEL LAVORO, di sicuro non per demerito del mondo delle stesse imprese ma forse per il silenzio assordante di uno Stato sempre più attento alle logiche dei bonus a pioggia e, oserei dire, forse solo a quelli!

L’auspicio più grande è l’attesa di veder concretizzare le richieste formulate!

Da profondi sognatori continueremo a vivere la logica del “Sabato del Villaggio”.

Nino Carmine Cafasso