NINO CARMINE CAFASSO (AIS), “REDDITO DI CITTADINANZA: COSA FACCIAMO?”

Rete 4…Paolo Del Debbio…E’ davvero un piacere leggere ed intrattenersi per le loro inchieste!

Mi direte piacere???

Si piacere nel vedere qualcuno che ha il coraggio di occuparsi di un tema scottante.

Il reddito di cittadinanza che diventa assistenza e non sostegno per il tempo necessario a trovare il lavoro che si è perso!

Si, infatti!

Il lavoro che si è perso, che i vari Centri per l’Impiego (qualcuno con la maniglia di accesso rotta e con impiegati, che non aprono perché stanchi ed assonnati non si capisce per quale motivo) avrebbero dovuto proporre alle fasce percettrici dell’indennità di sostegno al reddito!

Ancora per quanto tempo vogliamo prenderci in giro!

Ancora per quanto tempo vogliamo giustificare queste situazioni che sono figlie di una norma nobile ma mal costruita e purtroppo oltremodo mal gestita???

Una profonda indecenza!

Una profonda vergogna ho provato da cittadino meridionale a vedere quelle immagini che faranno il giro del mondo!

Noi campani messi alla gogna e per cosa????

Messi alla gogna perché un Governo privo di pragmatismo ha deciso di condannare Funzionari seri e coerenti ad un ruolo che lo stesso Governo e lo stesso Stato non è riuscito a preparare??

Preparare a far cosa?

Preparare a fare brutte figure che indignerebbero anche i più beceri cittadini.

Ma la vogliamo smettere di prendere in giro gli Italiani, che vivono di nobiltà d’animo e di senso del lavoro da sempre??

La vogliamo smettere di fare in modo che questo nobile provvedimento continui a creare una gogna mediatica, dove neppure il più bravo equlibrista circense riuscirebbe a dimenarsi??

Lo sdegno è diventato acido anche per i meno attenti.

La dignità è il senso di coerente rinascita delle genti e, non da oggi.

Il rispetto per chi vive dell’orgoglio storico e datato di questo paese non ci può imporre di assistere a siparietti così poco edificanti!

VOGLIAMO INTERVENIRE??

Ma subito!

SUBITO!!!!

Ci nascondiamo dietro le coerenti campagne mediatiche.

Ci nascondiamo dietro le inchieste.

Ci nascondiamo dietro le denunce.

Ma basta!

Basta davvero!

Il nostro popolo è coerente con il messaggio di sempre!

Aiutiamo la gente che non è in grado di sopravvivere ma creiamo sistemi che non siano alla fine una OFFESA PER TUTTI!

Si TUTTi!

Tutti coloro che sono onesti e che come me si indignano nel vedere lo scempio del danaro pubblico.

Una onestà che è il senso delle nostre genti e che con il REDDITO DI CITTADINANZA, in buona parte, stiamo verificando quasi come fosse lecito delinquere per il sol fatto che si è in una condizione di difficoltà!

Le leggi devono premiare gli onesti!

Ma devono condannare in maniera dura e pesante i delinquenti, quelli che disonorano il senso delle nostre tradizioni!

Il REDDITO DI CITTADINANZA, così com’è costruito, non funziona!

O lo si abroga e si creano forme di diverso assistenzialismo, che pure faccio fatica a digerire e che solo potrei accettare in presenza di un sostrato occupazionale davvero difficile (i dati non ci danno questo spaccato per fortuna) o lo si costruisce con pene esemplari per chi ne usufruisce non avendone i requisiti!

Forme blande di pena non fanno altro che invogliare il delinquente a fare una valutazione di rischio: una valutazione quale quella delle multe per il non assoggetarsi al pagamento a mezzo POS!

Non guardiamo oltre confine solo per le eccellenti iniziative dei nostri vicini di Nazione!

Guardiamo anche alla esemplarita’ delle norme di giustizia che di fatto sono il primo deterrente per colui il quale la LEGGE la vede solo in suo ed esclusivo favore e vantaggio!

Viviamo la nostra Italia per le nobili radici che abbiamo e non facciamo in modo che la strumentalizzazione del nostro  tempo ci possa relegare ai grandi della storia del DIRITTO, ma anche ai grandi stupidi figli di una costante disapplicazione od anche tavolata sconoscenza della nostra GLORIOSA storia!

Il mondo delle imprese ha bisogno di braccia e di menti!

Questo strumento ha solo creato la psicologia del non lavoro.

La psicologia dove applicare la contrattazione collettiva in termini economici non è sufficiente!

Ci vuole qualcosa di ulteriore!

Forse hanno ragione ma le REGOLE DI INGAGGIO SONO QUESTE!!!

Le vogliamo cambiare?

Forse si ma la presenza delle Parti Sociali è d’obbligo!

Il nostro Paese vive di coerente concertazione.

Non facciamo in modo di perdere albe questo senso di socialità che fortemente penalizzerebbe le future generazioni!

Generazioni che meritano rispetto nelle STORIA e per la STORIA alla quale APPARTENGONO!

Nino Carmine Cafasso
Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.