Riallineamento fiscale sanabile con la remissione in bonis

L’Agenzia delle Entrate con la risposta 443/2022 ha risposto al quesito se, nell’ipotesi di riallineamento fiscale di un immobile, l’omessa comunicazione dell’opzione, che va esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa, conduca alla decadenza del beneficio dell’operazione.

Nel fatto, una società fa presente di aver eseguito il  riallineamento del valore fiscale dell’immobile in base al valore civile iscritto in bilancio, corrispondendo la relativa imposta sostitutiva dovuta. Tuttavia, non è stata fatta la comunicazione riguardante l’opzione per il riallineamento nella dichiarazione dei redditi relativi all’anno di imposta di competenza e non si è provveduto nemmeno a presentare dichiarazione integrativa nei termini.

Da qui l’interrogativo sulle conseguenze di tale omissione.

L’Agenzia delle Entrate, con risposta n. 443 del 2 settembre 2022, ricorda che, in materia di riallineamento fiscale, vige il principio per cui l’esercizio dell’opzione per la rivalutazione dei beni d’impresa deve ritenersi perfezionato con l’indicazione in dichiarazione dei redditi dei maggiori valori rivalutati e della relativa imposta sostitutiva. Ciò è stato riaffermato anche con circolari n. 13/E2014 e, n. 14/E/2017 precisando che è necessario compilare il quadro RQ della dichiarazione annuale in cui l’opzione stessa è esercitata; invece, non rileva il versamento dell’imposta sostitutiva.

Ma è la stessa Agenzia a fornire una via d’uscita all’istante. Infatti, l’omessa compilazione della dichiarazione è sanabile facendo ricorso alla remissione in bonis (DL n. 16/2012) che prevede la fruizione di benefici fiscali anche quando il contribuente non effettui i richiesti adempimenti dichiarativi. Tale strumento intende tutelare il contribuente in buona fede; per questo motivo si chiede che il soggetto abbia tenuto un comportamento coerente con il regime opzionale prescelto ovvero con il beneficio fiscale di cui intende usufruire ed abbia omesso solo l’adempimento formale richiesto.

Nella risposta viene illustrata la procedura da porre in essere per sanare la situazione suddetta:

  • versare la sanzione prevista dalla norma, pari a 250 euro, senza ricorrere alla compensazione;
  • eseguire l’adempimento richiesto entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile, cioè il cui termine di presentazione scade successivamente al termine previsto per effettuare la comunicazione ovvero eseguire l’adempimento stesso.

In sostanza, posto che il modello Redditi SC 2022 non contiene il quadro RQ101, sarà possibile esercitare nel quadro RQ, l’opzione per il riallineamento in parola tramite una dichiarazione integrativa relativa all’anno d’imposta 2020 (Redditi SC 2021).