No al sequestro del conto su cui l’evasore ha delega illimitata

La  Corte di Cassazione con sentenza 30619 del 3 agosto 2022 ha specificato che in tema di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, la delega ad operare rilasciata dal titolare di un conto corrente all’indagato, ove non caratterizzata da limitazioni, porterebbe a dimostrare la disponibilità da parte di quest’ultimo delle somme depositate.

Tali conclusioni sono state applicate alla vicenda sottoposta all’attenzione dei giudici di Piazza Cavour, in cui il conto corrente sottoposto a sequestro era intestato all’anziana madre di un uomo, indagato per evasione fiscale.

Secondo gli Ermellini, il Tribunale del riesame non aveva correttamente applicato i principi sopra richiamati, atteso che nel provvedimento impugnato si dava atto dell’esistenza della delega illimitata ma gli elementi di fatto della disponibilità del conto erano indicati solo in modo generico.

Per contro, era necessario verificare, in concreto, che, attraverso la delega, l’indagato avesse utilizzato i fondi per fini suoi personali, o avesse disposto delle somme giacenti sul conto corrente della madre per destinarle all’attività della società coinvolta nel reato tributario, o, ancora, avesse eseguito operazioni del tutto estranee alle necessità e ragioni di vita della madre.

Conseguentemente, la Cassazione ha disposto l’annullamento dell’ordinanza di sequestro impugnata, con rinvio per nuovo giudizio al Tribunale del riesame.