L’assegno di inclusione è compatibile con il lavoro fino a 3.000 euro l’anno

Una qualsiasi attività lavorativa può essere abbinata all’assegno di inclusione? La risposta è positiva, ma fino ad un massimo di 3.000 euro lordi ogni anno. Questo significa, in altre parole, che uno o più componenti il nucleo della famiglia hanno la possibilità di avviare un’attività imprenditoriale o lavorativa autonoma. O partecipare ad uno dei tanti programmi di politiche attive di lavoro indennizzati. I diretti interessati, comunque vada, devono provvedere a comunicare all’Inps l’avvio di qualsiasi impegno lavorativo, in modo che gli uffici preposti effettuino i ricalcoli necessari per il nuovo importo che spetta.

Ricordiamo che dal 1° gennaio 2024 l’assegno di inclusione sostituisce a tutti gli effetti il reddito di cittadinanza. La nuova misura segue di alcuni mesi l’introduzione del Supporto per la Formazione e il Lavoro che ha visto la luce lo scorso 1° settembre 2023. Per poter accedere all’ADI i potenziali beneficiari devono partecipare ad un percorso di inclusione sociale e lavorativa. La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è cosa possa succedere se i beneficiari della misura trovano lavoro.

Lo speciale Assegno di inclusione