Lavoro: le proposte sulla settimana corta con 35 ore settimanali

In Parlamento si torna a parlare di lavoro, rilanciando le proposte sulla settimana corta con 35 ore settimanali. Più salario e meno orario. Si può? Forse si potrebbe, attraverso la contrattazione collettiva di secondo livello e anche quella nazionale. A dircelo sarà la tornata di rinnovi che si sta per aprire e permetterà di capire se si può parlare di 35 ore settimanali anche nel nostro Paese. 

Questione centrale, però, resta sempre la produttività, tema che puntualmente viene tirato fuori quando si parla di lavoro in Italia e che, in un ipotetico tavolo di concertazione nazionale dove si deve tenere conto degli equilibri di interi settori e di realtà produttive diverse, non potrebbe non essere affrontato. 

Eppure, alcuni tentativi di passaggio alle 35 ore settimanali si sono già visti sia nell’occhialeria, come in Luxottica, che nell’automotive, come in Lamborghini. 

A richiedere la riduzione di orario sarebbero adesso i metalmeccanici, attraverso un sondaggio che i loro sindacati – Fiom, Fim e Uilm – hanno diffuso a inizio anno tra gli iscritti e che è stato trasferito nella piattaforma sindacale degli oltre 1,5 milioni di addetti. Se il tema è certamente molto sentito dalla base, a far da contraltare si pone la questione della sostenibilità economica. 

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