La condotta del dipendente reca pregiudizio alla società?: la sentenza

La Corte di Cassazione con sentenza 5677 del 4 marzo 2024 ha dichiarato la legittimità del licenziamento disciplinare intimato al dipendente per aver arrecato un forte pregiudizio all’immagine della società, a seguito del compimento di operazioni sospette connotate da una serie di gravi irregolarità schematiche e reiterate.

La questione ha ad oggetto il rigetto di un ricorso di un dipendente delle Poste, operatore di sportello oppostosi al licenziamento per giusta causa lui intimato dall’azienda.

Allo stesso era stato contestato di aver posto in essere violazioni dolose di leggi e regolamenti atte ad arrecare forte pregiudizio alla società o a terzi, di gravità tale da non consentirne la prosecuzione. 

La Corte d’Appello, dopo un’approfondita ricognizione delle acquisizioni probatorie, aveva qualificato in termini di gravità la condotta del lavoratore il quale aveva arrecato un vulnus alle obbligazioni che scandivano la prestazione lavorativa.

Ebbene, secondo la Suprema corte, i giudici territoriali avevano operato una corretta sussunzione dei fatti nell’ambito della categoria dell’inadempimento grave, rubricato all’art.2119 c.c. ed in tale prospettiva, facendo richiamo anche alla “scala valoriale” enunciata dalla contrattazione collettiva di settore, avevano correttamente concluso per la legittimità del comminato licenziamento.