Smart working con regole ordinarie dal 1° aprile: cosa cambia per i datori di lavoro
Dal 1° aprile, tornano per tutti le regole ordinarie per lo smart working. L’accesso al lavoro agile potrà avvenire a seguito della stipula di un accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro, con i requisiti definiti dalla L. n. 81/2017.
Sarà, inoltre, necessario effettuare le comunicazioni telematiche ordinarie.
Occorre fare attenzione, perché la mancata comunicazione ovvero il ritardato adempimento rispetto ai termini previsti comporta la possibile applicazione nei confronti del datore di lavoro di una sanzione amministrativa.
Dopo la scadenza del 31 marzo quindi non basterà più comunicare al lavoratore la decisione di impiegarlo in un lavoro da remoto, ma dovranno essere presenti dei precisi accordi individuali che stabiliscono la modalità di svolgimento e tutti i dettagli che riguardano la modalità agile.
Da aprile infatti, le aziende che non provvedono a stipulare un preciso accordo con i lavoratori in smart working possono essere multate: il datore di tempo deve procedere entro 5 giorni dall’inizio della prestazione a comunicare l’inizio del lavoro tramite il portale Servizi Lavoro secondo la procedura standard.
I titolari che non provvedono a rispettare questa regola incorreranno in una multa da 100 a 500 euro per ogni lavoratore. Questo dovrà essere svolto anche per lavoratori considerati soggetti fragili e per coloro che hanno figli a carico di età inferiore a 14 anni, poiché termina la deroga prevista precedentemente.