Superbonus assunzioni 2024: al via gli sgravi per le imprese
Uno dei decreti legislativi approvato lo scorso 16 ottobre 2023 sulla revisione di IRPEF e IRES in attuazione della delega fiscale (legge n. 111 2023) prevede una nuova modalità di agevolazione per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2024.
Vediamo di cosa si tratta.
Si tratta di un incentivo, una super deduzione al 120 e al 130 per cento, per le imprese che assumono nuovi lavoratori e lavoratrici a tempo indeterminato nel 2024 e che va appunto a sostituire i bonus scaduti a dicembre.
Consiste nella maggiorazione del costo del lavoro ammesso in deduzione in presenza di nuove assunzioni a tempo indeterminato, una variazione in diminuzione della base imponibile ulteriore rispetto a quella ordinaria.
Questa super deduzione è pari:
- Al 120 per cento per tutte le assunzioni a tempo indeterminato;
- Al 130 per cento per chi assume lavoratori “svantaggiati” (allegato 1 del DL n. 216/2023):
- Persone con disabilità;
- Lavoratori molto svantaggiati ai sensi dell’articolo 2, numero 99), del regolamento (UE) n. 651/2014 e le persone svantaggiate ai sensi dell’articolo 4 della legge n. 381/1991;
- Giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
- Donne di qualsiasi età con almeno due figli minorenni, vittime di violenza o disoccupate da almeno 6 mesi e residenti nelle regioni ammissibili ai finanziamenti (articolo 2, numero 4), lettera f), del regolamento (UE) n. 651/2014);
- Ex percettori del reddito di cittadinanza che non integrino i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione;
- Minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare;
- Lavoratori con sede di lavoro in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75 per cento della media EU27 o comunque compreso tra il 75 per cento e il 90 per cento, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale.
Un apposito decreto attuativo di MEF e Ministero del Lavoro definirà le diverse disposizioni, con particolare riguardo alla determinazione dei coefficienti di maggiorazione relativi alle categorie di lavoratori svantaggiati, così da garantire che la maggiorazione complessiva non superi il 10 per cento del costo del lavoro sostenuto per tali categorie.
Gli incentivi, dunque, premiano i datori di lavoro che aumentano il numero di dipendenti a tempo indeterminato, ancora di più se appartenenti alle categorie più fragili.
L’agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato l’attività nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 per almeno 365 giorni.
Sono, dunque, escluse le imprese di nuova costituzione.
L’incentivo, inoltre, non spetta alle società e agli enti in liquidazione ordinaria, assoggettati a liquidazione giudiziale o agli altri istituti liquidatori relativi alla crisi d’impresa. Non è chiaro, però, quale sia la data di riferimento per la verifica del requisito.
Il beneficio, che ha avuto ormai l’approvazione delle commissioni parlamentari e dovrebbe essere varato definitamente dal Governo a breve, sarà applicabile alle spese per:retribuzioni, contributi, bonus, TFR a favore del lavoratore solo per contratti a tempo indeterminato (non per contratti a termine né per conversione di tempo determinato in tempo indeterminato)solo per il 2024 e solo in caso di incremento occupazionale cioè di comprovato aumento sia della platea media di lavoratori che del costo complessivo rispetto all’anno precedente.
ATTENZIONE
Non è richiesto che il contratto sia per il lavoratore il primo a tempo indeterminato.
Si precisa che, trattandosi di operazioni in deduzione, tali pratiche afferiscono alla gestione del proprio commercialista di riferimento, fermo restando che il nostro Studio resta sempre a disposizione per eventuali chiarimenti normativi.