Note spese gonfiate ma non di proposito? Via il licenziamento
La Corte di Cassazione con ordinanza 23053 del 23 agosto 2024 ha statuito che risulta sproporzionato il licenziamento per giusta causa comminato al lavoratore accusato di negligenza nella compilazione delle note spese per il rimborso carburante, in assenza di dolo.
Anche se il recesso è considerato eccessivo, non si applica la reintegrazione ma solo il risarcimento.
La Sezione lavoro della Corte di cassazione si è occupata di una controversia riguardante il licenziamento di una dipendente, accusata dalla società datrice di lavoro di avere presentato delle note spese contenenti errori nella cilindrata del veicolo usato per viaggi aziendali, che avevano comportato un rimborso non dovuto per diversi mesi del 2017.
Dopo aver fornito le sue giustificazioni, la dipendente era stata licenziata per giusta causa, senza preavviso.
La Corte di Cassazione conferma la gravità della negligenza, pur escludendo il dolo, e stabilisce che il licenziamento è sproporzionato. Concessa la tutela risarcitoria e non la reintegrazione nel posto di lavoro.