Museo di Diocesano di Napoli: Cafasso, “nessuno paga il conto, ma lo paga la cultura!”

“Una diatriba che lascia a casa 150 famiglie di lavoratori.

Un’assurdità del nostro mondo. Ma un’assurdità che non premia gli sforzi e soprattutto la grande rinascita culturale, e non di una città come Napoli.

Può mai rimanere chiuso il Museo Diocesano di Napoli per un ipotetico mancato accordo tra  Curia Arcivescovile e Ministero degli Interni??

Questo è quanto oggi si verifica in una città che vive da sempre la cultura; una storia che ha dell’incredibile ma che rischia di diventare virale e soprattutto creare una sacca di disoccupazione che non dovrebbe in alcun modo esistere tenuto conto che lo stesso Museo sviluppava migliaia e migliaia di visitatori  

Ci chiediamo: può mai essere coerente che per una diatriba tra organi dello Stato si penalizzi la cultura, si chiuda il Museo Diocesano, ma soprattutto si consenta che tante famiglie che negli anni hanno speso le loro energie in funzione dello sviluppo dello stesso museo, possano rimanere al palo e senza lavorare?

La più grande delusione è quella alla quale giungiamo apprendendo per caso questa notizia, che avrebbe meritato ben altra attenzione e soprattutto gestione. Non possiamo che rivolgerci agli organi deputati alla relativa risoluzione  affinché velocemente  possa rivivere ciò che la cultura ha donato alla città di Napoli e ciò che la cultura e lo Stato hanno il dovere di salvaguardare.

Pensare a soluzioni intermedie non potrebbe mai aiutare a rispettare i valori di cultura e di storia che esprime la città di Napoli e che da sempre non possono che essere il coerente baluardo di un profilo, di storia e di civiltà ultracentenaria.

Pensiamo davvero che chi è deputato a risolvere la questione non potrà che raccogliere questo grido di attenzione con l’assoluta coscienza di chi è aduso a rispettare la storia e la cultura del nostro paese” – Così Nino Carmine Cafasso, Presidente AIS (Associazione Imprese di Servizi), Giuslavorista e Consulente del Lavoro.