Annullato il licenziamento per mancanza di prove e assenza di offensività
La Corte Suprema di Cassazione, con l’ordinanza n. 23318, ha annullato il licenziamento di un direttore di banca ordinando il suo reintegro e il risarcimento del danno.
La Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, sottolineando l’assenza di prove sufficienti a dimostrare la materialità dei fatti contestati.
Inoltre, la Corte ha ritenuto che anche le altre contestazioni mosse contro il direttore – tra cui l’assegnazione di una carta di credito Gold e l’effettuazione di accrediti fittizi sui conti dei clienti – fossero prive di rilevanza disciplinare, non avendo provocato danni diretti né leso l’elemento fiduciario necessario nel rapporto di lavoro.
La Cassazione ha specificato che, per essere considerata giusta causa di licenziamento, una condotta deve essere non solo provata, ma anche oggettivamente e soggettivamente grave, tale da compromettere irrimediabilmente la fiducia del datore di lavoro.