Lavoro: dal cdm tutte le novità nella Legge di Bilancio 2024

Il valore della Legge di Bilancio corrisponde a circa 24 miliardi, di cui 16 provenienti dall’extra-gettito e restanti dai tagli di spesa.

Il taglio al cuneo fiscale sarà esteso per tutto il 2024. Ciò dovrebbe comportare un aumento in busta paga, che mediamente si aggirerebbe intorno alla cifra di 100 euro al mese, nei confronti di circa 14 milioni di lavoratori. Ma tra le novità più importanti si annovera la nuova Irpef a tre aliquote, nei riguardi dei seguenti scaglioni di reddito: 23% fino a 28.000 euro; 35% oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro; 43% oltre 50.000 euro.

Inoltre, si estende fino a 8.500 euro la soglia di non tassazione prevista per i redditi da lavoro dipendente, che viene parificata a quella già in vigore a favore dei pensionati.

Si conferma la tassazione al 5% per i premi di produttività per somme fino a 3mila euro e per i lavoratori fino a 80mila euro di reddito. L’obiettivo è potenziare lo strumento del welfare aziendale, tradotto in un incremento dei salari e, di conseguenza, della competitività delle aziende. A proposito degli aumenti contrattuali del pubblico impiego, si è annunciato che ci sono più di 7 miliardi di euro disponibili per effettuare gli incrementi.

Di questi, più di 2 miliardi sarebbero assegnati al settore della Sanità. Mentre i restanti si dedicherebbero ad altri settori. Sebbene, nel corso della conferenza stampa, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbia rivelato che la priorità dei prossimo futuro è di rinnovare il comparto della sicurezza.

Quindi è auspicabile che una parte rilevante di questi soldi sarà investita nel suddetto settore. La Manovre approvata dal CDM indica che le donne con due o più figli non siano tenute a pagare i contributi a carico dei lavoratori.

La quota del lavoratore, che rappresenta un terzo del totale, sarà assunta dallo Stato. La ratio di questa previsione si rintraccia nel fatto che una donna che abbia due o più figli abbia già offerto un importante contributo alla società. E lo Stato quindi cerca di compensarlo pagando i contributi previdenziali. Un’altra misura contemplata nella Manovra è di assicurare la gratuità dei servizi di asilo nido a partite da secondo figlio. Relativamente ai cosiddetti “fringe benefit”, “la soglia massima verrà portato a 2.000 euro per i lavoratori con figli e a 1.000 euro per tutti gli altri.