Manovra 2024: Ape sociale e Opzione donna
L’Ape sociale si ritiene una indennità sperimentale erogata dall’Inps a carico dello Stato, su richiesta, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito in anticipo rispetto all’età per la pensione di vecchiaia.
Oggi l’indennità ricomprende determinate persone che soddisfano i requisiti previsti dalla legge: disoccupati, caregivers, invalidi gravi e addetti a professioni gravose. Al momento della presentazione della domanda si deve risultare in possesso dei seguenti requisiti:
• Almeno 63 anni di età.
• Almeno 30 anni di contributi e 36 anni per i lavoratori che svolgono attività gravose, con requisiti contributivi minimi ridotti per le donne di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Per gli edili, dipendenti delle imprese edili e affini, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, il requisito contributivo minimo è di 32 anni.
• Non essere titolari di una pensione diretta.
La bozza della legge di Bilancio 2024 suggerisce di estendere fino al 31 dicembre 2024 la possibilità di accedere all’APE sociale, elevando l’età richiesta a 63 anni e 5 mesi. Si prevede inoltre l’introduzione di restrizioni relative alla compatibilità con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Che non potranno essere più cumulati con l’APE sociale, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale fino a un massimo di 5.000 euro lordi annui (l’indennità oggi è compatibile con l’esercizio di attività lavorativa dipendente o parasubordinata se i redditi non superano 8.000 euro lordi annui e 4.800 euro lordi annui nel caso di attività di lavoro autonomo).
Per quanto riguarda Opzione Donna è prevista la riconferma anche per il 2024. La misura si ricoda che permette l’accesso anticipato alla pensione per le lavoratrici in base alle regole del sistema contributivo Le novità introdotte rivelano che il diritto al trattamento pensionistico Opzione donna sarà riconosciuto alle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2023 avranno accumulato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica minima elevata a 61 anni, ridotta di un anno per ogni figlio e fino a un massimo di due anni.
Ora possono accedere all’Opzione donna le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno accumulato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due anni, e che si trovano in una delle condizioni previste dalla legge di Bilancio 2023 (art. 1, comma 292, Legge 29 dicembre 2022, n. 197).