Imprese alla ricerca di 316mila figure non rintracciabili

Le imprese sono a caccia di 316mila figure ritenute introvabili, secondo quanto emerge da una indagine condotta da Censis-Confcooperative. Un mismatch che provoca un conto oneroso: 28 miliardi di euro in meno nel 2023, pari all’1,5% di mancato Pil. Se le imprese avessero trovato tutte le figure professionali di cui ci sarebbe stato bisogno, la crescita quest’anno avrebbe conseguito circa 1.810 miliardi di euro.

Il deficit più ampio riguarda soprattutto le attività dei servizi di alloggio e ristorazione. Che, rispetto ad un valore medio del 2,3% per il totale di industria e servizi, tocca quota 3,7%; appena al di sotto il comparto delle costruzioni con i13,1% e le attività di informazione e comunicazione (2,9%). Meno critica appare la situazione nel manifatturiero (2%), nel settore energetico (1,2%) e nei trasporti (1,4%). 

Sono circa 472mi1a gli ingressi programmati dalle imprese per il mese di ottobre e 1,2 milioni quelli per il trimestre ottobre-dicembre, con una leggera flessione rispetto all’anno precedente dell’1,2% nel mese e de111,4% nel trimestre. La difficoltà di reperimento, che complessivamente riguarda il 51% delle ricerche di personale, raggiunge il picco del 66,3% per gli operai specializzati e del 53% per le professioni tecniche e per quelle qualificate nelle attività commerciali.