Whistleblowing: la nuova disciplina nelle sue prime applicazioni giudiziarie

La normativa, di cui al dlgs 24/2023Direttiva UE 2019/1937 riguardante la protezione delle persone whistleblower, entrata in vigore, in attuazione della normativa europea, in Italia il 14 luglio scorso, apre scenari nuovi nell’ambito della impresa, in quanto la coinvolge sotto il profilo giuslavoristico e sotto il profilo di adeguamento alla disciplina di cui al dlgs 231/2001. Tale disciplina ha quale ratio primaria quella di tutelare il lavoratore che intende segnalare illeciti posti in essere dall’azienda; segnalazioni che vengono rivolte nei confronti dell’ENAC e riguardano eventuali illeciti posti in essere dall’azienda nell’esercizio della sua attività. Da ciò discendono conseguenze rilevanti sia per quanto attiene la figura del segnalante che quella del datore di lavoro

La normativa assume particolare rilievo e risonanza di civiltà in quanto, oltre a proteggere il lavoratore che ritiene di segnalare evidenti violazioni di legge, pone gli strumenti atti a tutelarlo da eventuali azioni repressive/punitive che l’azienda potrebbe porre in essere a seguito alle segnalazioni stesse e delle eventuali conseguenze che avessero a determinarsi alla struttura aziendale. Difatti, è stato espressamente posto l’obbligo in capo alle aziende con un numero di dipendenti superiore a 49, di dotarsi entro il termine del 15.12.2023 di modelli di impresa coerenti al dlgs 231/2001.

Mentre dei modelli di impresa parleremo in un prossimo articolo, oggi riteniamo trattare l’argomento di rilevanza squisitamente giuslavoristica.

Per saperne di più

https://ntplusdiritto.ilsole24ore.com/art/la-nuova-disciplina-cd-whistleblowing-sue-prime-applicazioni-giudiziarie-AF0dodIC