Contraffazione: in Italia 1,7 miliardi e 19.000 posti di lavoro persi nel settore abbigliamento

L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) ha lanciato uno studio che esamina l’impatto economico della contraffazione sui settori dell’abbigliamento, dei cosmetici e dei giocattoli.

L’Italia è uno dei paesi più colpiti dalla contraffazione nel settore dell’abbigliamento, con 1,7 miliardi di EUR di mancate vendite e 19 000 posti di lavoro persi ogni anno. L’industria dell’abbigliamento è quella maggiormente penalizzata dai prodotti contraffatti, con una perdita di quasi 12 miliardi di EUR di entrate annue (pari al 5,2 % delle vendite). Anche il settore dei cosmetici e quello dei giocattoli registrano vendite sensibilmente inferiori a causa di tali prodotti, con perdite per 3 miliardi di EUR (il 4,8 % delle vendite) e 1 miliardo di EUR (l’8,7 % delle vendite). I prodotti falsi comportano un calo dei posti di lavoro: 160 000 in meno nel settore dell’abbigliamento, 32 000 in meno in quello dei cosmetici e 3 600 in meno in quello dei giocattoli.

Abbigliamento, calzature, cosmetici e giocattoli: questi articoli da regalo fanno parte delle liste dei desideri di molti consumatori durante le festività e nell’attuale periodo dei saldi. Tuttavia, pur generando ogni anno un fatturato di centinaia di miliardi di euro nell’Unione europea, questi beni di consumo sono anche soggetti a contraffazione, che può comportare gravi problemi di salute e sicurezza per i consumatori.

Le merci contraffatte nei settori dell’abbigliamento, dei cosmetici e dei giocattoli costano 16 miliardi di EUR in termini di vendite annuali a chi fabbrica prodotti autentici, sottraendo di conseguenza quasi 200 000 posti di lavoro all’economia legale.