Lavoro: ci sono 1.200 euro da chiedere in azienda 

Ci sono 1.200 euro da riscuotere e pochi lavoratori lo sanno. Si tratta della somma media (in realtà si potrebbe arrivare anche a punte di 2.500 euro l’anno) che potrebbe essere disponibile utilizzando tutte le possibilità riservate ai destinatari delle decine di “bonus” che sono messi a disposizione per iniziative di welfare con interventi pubblici. Insomma, ci sono risorse disponibili che non vengono riscosse.

L’articolata offerta pubblica di bonus e agevolazioni, finalizzata al sostegno di necessità essenziali di tipo individuale e familiare, è del tutto sinergica con i contenuti dei piani di welfare aziendale delle imprese, ma non è mai stata integrata con quanto previsto dai Ccnl (contratti collettivi di lavoro), dagli accordi integrativi aziendali o dalle iniziative unilaterali dei datori di lavoro. L’inconsapevolezza delle opportunità fiscali del welfare è documentata da anni dal Rapporto Welfare Index Pmi di Generali (si veda grafico).

Ma c’è di più. Il 90% dei lavoratori dipendenti non conosce il numero complessivo dei bonus pubblici cui potrebbe accedere e questo gap informativo riguarda anche l’88% degli HR Manager. Tale condizione spiega il diffuso fenomeno del non-take-up delle misure pubbliche: una criticità della cui esistenza è edotta la maggioranza dei lavoratori e dei manager. A colmare questa ignoranza e a indicare la strada per riscuotere – quando è possibile – i benefici previsti dalla legislazione pubblica interviene una ricerca, condotta da una società, “Bonoos”, che si prefigge di aiutare le aziende a individuare i percorsi migliori per integrare le prestazioni di welfare aziendale, utilizzando quanto già disponibile dalla normativa pubblica.

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