Lavoro: si guarda sempre più alla parità di genere

131 anni: tanto ci vorrà a raggiungere la piena parità di genere, secondo gli ultimi calcoli del Global Gender Gap Report del World Economic Forum. Un anno in meno rispetto alle stime del 2022, a voler cogliere il lato positivo. Rispetto al 2006 (primo anno del rapporto) la parità è migliorata di appena 4,1 punti percentuali. Senza dubbio, l’ambito lavorativo è una cartina di tornasole della situazione generale di un Paese in tema di equità di genere, e ovunque continua ad esistere un divario importante nelle posizioni apicali e nella retribuzione: se i progressi proseguiranno con questo ritmo, ci vorranno 169 anni per la parità economica.

Sempre più aziende, però, si sono schierate in prima linea per colmare questo gap (e non solo). A dimostrarlo è Top Employers Institute, un ente che ogni anno certifica le pratiche eccellenti nell’ambito delle risorse umane (HR). Nel 2024, ben 2.300 realtà si sono guadagnate il “titolo” in 121 Paesi, di cui 147 in Italia. In tema di parità di genere, tra queste spicca Becton Dickinson (BD) – una delle prime 5 aziende medicali nel mondo – che si è appena aggiudicata il riconoscimento di “Top Employers Italia” per il terzo anno consecutivo. Tra le motivazioni, infatti, vi è proprio l’impegno nel promuovere la diversità e l’uguaglianza di genere all’interno del personale, contribuendo al benessere complessivo delle lavoratrici e dei lavoratori.

Più nel dettaglio, Becton Dickinson ha raggiunto la piena parità di genere sia all’interno del Consiglio di Amministrazione, sia a livello di vertice aziendale, sia a livello dirigenziale sia di leadership. Questo risultato è la conseguenza di azioni concrete: l’equità retributiva tra tutti i dipendenti, il sostegno alla maternità e alla paternità e una gestione ottimale del work-life balance. “Becton Dickinson attua politiche sempre più all’avanguardia e orientate con particolare enfasi alla promozione della parità di genere e all’inclusione delle diversità, alla flessibilità, al welfare, così come allo sviluppo dei talenti – afferma Paola Simonetto, italo-canadese e alla guida del dipartimento Finance dal 2016- Si tratta di elementi necessari per continuare ad offrire a tutte le persone le migliori condizioni lavorative possibili dove esprimere appieno la propria unicità e trovare la realizzazione dei propri desideri professionali”.

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