Lavoro: il divario da colmare, più formazione per avvicinare domanda e offerta

Il 2023 si è chiuso con dati sull’occupazione positivi (il numero di occupati ha raggiunto il livello massimo di sempre, con la crescita soprattutto dei contratti a tempo indeterminato), ma restano ferme le criticità sul fronte del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, su quello della bassa inclusione lavorativa di giovani e donne, con la quota di neet che non accenna a diminuire. Che cosa ci si può attendere per il 2024, anche alla luce di queste prime settimane? “È un anno che si presenta come impegnativo proprio a causa delle criticità accennate a cui si aggiunge una previsione di crescita economica molto contenuta – avvisa Francesco Baroni, Presidente di Assolavoro, l’Associazione delle Agenzie per il lavoro che rappresenta oltre l’85% del settore –. È però una situazione che ci sfida e che vede tutto il nostro settore fortemente impegnato a trovare soluzioni utili per i nostri clienti, per i candidati e i lavoratori che incontriamo e gestiamo quotidianamente e anche per le istituzioni con cui ci confrontiamo per contribuire a definire politiche utili sia per il breve sia per il medio periodo”.

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