Bonus fino a 10mila euro per le imprese che abbandonano la plastica

Il nuovo decreto di MEF, MIMIT e MASE, pubblicato Il Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13 aprile 2024, prevede il riconoscimento di un credito d’imposta del 20 per cento per le spese sostenute dal 2022 al 2024 a favore delle imprese che acquistano e utilizzano prodotti riutilizzabili, biodegradabili o compostabili al posto della plastica monouso, le quali potranno ottenere incentivi fino a 10.000 euro.

Si tratta dell’agevolazione prevista dall’articolo 4, comma 7 del decreto legislativo n. 196 del 2021, che recepisce la direttiva UE sulla riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti di plastica.

Per poter accedere all’agevolazione, le imprese devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Essere attive, regolarmente costituite e iscritte al Registro delle imprese;
  • Essere iscritte all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme esclusive e sostitutive della stessa oppure alla gestione separata;
  • Non aver ricevuto sanzioni interdittive;
  • Non avere nei propri confronti cause di divieto, decadenza o sospensione di cui all’articolo 67 del Dlgs n. 159/2011;
  • Non trovarsi in stato di liquidazione o essere soggette a procedure concorsuali con finalità liquidatoria.

In merito alle spese sostenute nel 2022, si fa presente che non sono agevolate quelle sostenute prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 196/2021, cioè il 14 gennaio 2022.

Inoltre, non sono comprese le spese per l’acquisto di prodotti che vengono utilizzati dal richiedente e si configurano unicamente come merce di rivendita. Saranno ammesse in via prioritaria le spese sostenute per l’acquisto dei prodotti destinati a entrare in contatto con alimenti, quindi come posate, piatti, bicchieri ecc.

Per potere accedere al contributo previsto dal decreto, il rappresentante legale delle imprese in possesso dei requisiti deve inviare un’apposita domanda utilizzando la piattaforma informatica che sarà messa a disposizione dal MASE sul proprio sito istituzionale.

A breve il Ministero fornirà i dettagli sui termini di presentazione delle richieste, che andranno trasmesse utilizzando l’apposita procedura informatica disponibile sul sito istituzionale.

Le imprese richiedenti dovranno produrre anche un’apposita attestazione che certifichi le spese effettuate. 

Questa dovrà essere resa alternativamente:

  • Dal presidente del collegio sindacale;
  • Da un revisore legale;
  • Da un commercialista;
  • Da un perito commerciale;
  • Da un consulente del lavoro;
  • Dal responsabile del centro di assistenza fiscale.

Il contributo è concesso sotto forma di credito d’imposta nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, 9 milioni di euro (3 per ciascun anno). Nel caso in cui dovesse essere superato tale limite, l’importo del tax credit per ogni beneficiario sarà proporzionalmente ridotto rispetto alla spesa sostenuta così da non oltrepassare i limiti di copertura.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione presentando il modello F24 attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.