Dinamiche infortunistiche nell’industria metalmeccanica

INAIL pubblica una nuova scheda informativa di approfondimento del fenomeno infortunistico nell’industria metalmeccanica. 

La scheda presenta un approfondimento del fenomeno infortunistico nell’industria metalmeccanica ed in particolare delle attività di cui alle seguenti voci della classificazione Ateco 2007: C24 Metallurgia e C25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature).

L’analisi dell’andamento degli infortuni per i due settori Ateco oggetto di analisi si basa sulle informazioni fornite dalla banca dati statistica dell’INAIL.

Gli infortuni occorsi in occasione di lavoro (esclusi gli eventi in itinere) e definiti amministrativamente dall’Inail come ‘positivi’ mostrano un andamento pressoché costante nel

biennio 2018 – 2019, mentre nel 2020 si nota un brusco calo ed una risalita nel biennio successivo (2021 – 2022), pur senza raggiungere i livelli del 2018 e 2019.

In dettaglio, confrontando il numero di infortuni con definizione amministrativa ‘positivi’ del 2022 con quello del 2018, nel quinquennio il settore C24 mostra un decremento pari al 20,0% ed il settore C25 una diminuzione del 15,0%, a fronte della complessiva sezione C che decresce del 15,6%.

Per l’approfondimento delle cause infortunistiche del settore metalmeccanico, dalla banca dati del sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi Infor.Mo, sono state esaminate le dinamiche specifiche escludendo gli eventi dove l’infortunato non svolgeva mansioni legate a lavorazioni tipiche del ciclo.

L’analisi per professione coinvolta vede la prevalenza di Operai addetti a macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche con il 34,2%; Fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica (26,9%); Meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (7,9%); Artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione su metalli (7,9%) e Fabbri ferrai costruttori di utensili ed assimilati (6,7%).

Riguardo le lesioni riportate dai lavoratori è la frattura quella più frequente (33,5%), seguita dallo schiacciamento (22,7%), dalle amputazioni (18,2%) e dalle ferite (9,8%).

Analizzando le modalità di accadimento del settore metalmeccanico in studio si evidenziano le seguenti tre principali modalità incidentali (Figura 4): il contatto con organi di lavoro in movimento (31,0%), la caduta dall’alto dei gravi (21,7%) e l’avviamento inatteso/inopportuno di veicolo, macchina, attrezzatura (9,0%).