Invio dati alla precompilata in scadenza: sanzioni
Entro lunedì 17 marzo 2025, tutti i soggetti tenuti a inviare i dati alla dichiarazione precompilata devono adempiere a questo obbligo, fatta eccezione per le spese sanitarie.
Le omissioni o i ritardi nell’invio dei dati sono soggetti a sanzioni significative.
In caso di invio tardivo, viene applicata una multa di 100 euro per ogni documento omesso o trasmesso oltre la scadenza, con un massimale di 50.000 euro (oltre 500 documenti, la sanzione non cresce ulteriormente).
Tuttavia, se i dati vengono inviati entro 60 giorni dalla scadenza, cioè entro il 16 maggio 2025, la multa è ridotta a un terzo, ovvero 33,33 euro per documento, con un limite di 20.000 euro.
Questa riduzione non si applica, invece, se il ritardo non è giustificato da una causa grave o se le normative sanzionatorie prevedono già altre forme di riduzione.
Non ci saranno sanzioni se i dati trasmessi vengono corretti entro cinque giorni dalla
comunicazione dell’errore da parte dell’Agenzia delle Entrate. Se il ritardo è superiore, è comunque possibile correggere i dati con il ravvedimento operoso, pagando una sanzione ridotta.