Infortuni sul lavoro in orario notturno: analisi statistica
L’ufficio di consulenza statistico attuariale dell’INAIL ha condotto uno studio, pubblicato il 31/07/2024, che descrive il lavoro notturno in Italia.
Il lavoro notturno è regolato dal d.lgs. 66/2003, che stabilisce le condizioni in cui esso può essere svolto, inclusi i limiti di orario e le categorie di lavoratori esentate.
Tra le limitazioni, è previsto il divieto di lavoro notturno per le donne in gravidanza e per coloro che hanno figli di età inferiore a tre anni, nonché per i lavoratori riconosciuti inidonei dal punto di vista medico.
Secondo i dati forniti dall’Istat, nel 2022, oltre 2,5 milioni di lavoratori in Italia sono stati coinvolti in turni notturni, rappresentando l’11,1% del totale degli occupati.
Questa percentuale è in crescita in vari settori, come la sanità, il trasporto, e l’ospitalità. I lavoratori notturni sono prevalentemente uomini (circa il 70%), e la maggior parte di essi ha un contratto a tempo indeterminato.
Gli infortuni mortali avvenuti in orario notturno hanno rappresentato una quota più elevata rispetto al totale dei decessi, con un’incidenza del 7,7% nel 2022.
I settori più colpiti sono quelli dell’industria manifatturiera, del trasporto e magazzinaggio, e della sanità.