La fuga degli infermieri dall’Italia

Cresce la preoccupazione in Italia a causa della diminuzione del personale infermieristico e della prospettiva di un ulteriore peggioramento. La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi) prevede oltre 100.000 pensionamenti entro il 2023 e più di 40.000 entro il 2026, creando una carenza di infermieri disponibili. 

La crisi nel settore è evidente da tempo, con un declino dell’interesse per la professione e la tendenza dei giovani a emigrare all’estero per svolgere lo stesso lavoro con condizioni economiche più vantaggiose.

La situazione ha portato a turni estenuanti per il personale esistente, contribuendo determinare una situazione al limite. Anche coloro che si laureano rischiano di non trovare lavoro in Italia, con sempre più giovani che scelgono di emigrare per praticare la professione altrove. Il caso norvegese è solo uno degli esempi, con molte offerte di lavoro all’estero che offrono stipendi più elevati rispetto all’Italia. Ogni anno, tra 3.000 e 3.500 infermieri lasciano l’Italia per lavorare all’estero. La situazione è aggravata da anni di tagli e risparmi sul personale, con la privatizzazione e l’esternalizzazione dei servizi che rappresentano ulteriori sfide critiche per il settore.