Assegno di inclusione: vantaggi per chi assume i beneficiari

Dal 1° gennaio 2024 sarà operativo l’Assegno di Inclusione (ADI), una nuova misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale introdotta dal Decreto Lavoro, in sostituzione del Reddito di cittadinanza (D.L. 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni in legge 3 luglio 2023, n. 85, articoli da 1 a 11).

I beneficiari dell’ADI godranno di un contributo economico fruibile attraverso la Carta di Inclusione, ma non solo. Il legislatore difatti ha previsto un articolato sistema di incentivazione a favore dei datori di lavoro privati che li assumono e degli enti che svolgono attività di intermediazione, finalizzato a facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro. 

Per contratti a tempo indeterminato, c’è esenzione totale dalle contribuzioni fino a 8.000 euro/anno per lavoratore. Per contratti a termine o stagionali, l’esonero è del 50%, fino a 4.000 euro/anno per massimo 12 mesi. Le agenzie di intermediazione ricevono contributi del 30% dell’incentivo massimo annuo per ogni assunzione. Enti del terzo settore e imprese sociali ottengono contributi del 60% o 80%, a seconda del tipo di contratto. L’esonero contributivo non influenza le pensioni, ma il datore deve restituire l’incentivo se licenzia ingiustificatamente entro 24 mesi. Gli incentivi sono legati alla pubblicazione delle offerte nel Sistema Informativo Integrazione Soggetti Lavoratori (SIISL).