Femminicidi, carceri e morti sul lavoro: l’allarme della Cassazione sulle ingiustizie d’Italia

Il dramma delle carceri, la giustizia che lentamente migliora ma che deve fare fronte ancora a due gravi emergenze, i femminicidi e le morti sul lavoro. Sono i temi al centro del discorso tenuto oggi all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione dalla presidente della Corte Suprema Margherita Cassano, prima volta per una donna.

Focus viene poi dedicato agli omicidi e alle morti sul lavoro. Si parte, come sempre, dai numeri: “Nel periodo in esame, su un totale di 330 omicidi (in lieve aumento rispetto ai 325 dell’anno precedente e ai 308 del 2021), le donne risultano vittime in 120 casi (rispetto ai 128 del 2022 e ai 122 del 2021). In 97 casi (rispetto ai 104 del 2022 e ai 105 del 2021) i delitti sono maturati in ambito familiare o nel contesto di relazioni affettive”, le parole nel suo intervento di Cassano.

“Desta grave preoccupazione – aggiunge la presidente di Cassazione – il fatto che dei sette omicidi volontari consumati già nella prima settimana del 2024 tre vedano come vittima una donna. I femminicidi costituiscono spesso il tragico epilogo di reati cosiddetti “spia”, espressivi di condotte violente (violenza privata, violazione di domicilio, lesioni, maltrattamenti in famiglia, stalking) che richiedono particolare attenzione, competenza, professionalità e tempestività d’intervento per impedire conseguenze ben più gravi”.