Dipendenza dal lavoro: peggiora l’umore e la salute

Uno studio condotto da ricercatori italiani ha approfondito il fenomeno del workaholism. I risultati mostrano come tale condizione si ripercuota negativamente sull’umore di coloro che ne soffrono, anche mentre lavorano. 

Uno studio coordinato dal professor Cristian Balducci (università di Bologna) ha approfondito gli effetti indesiderati della “dipendenza dal lavoro” (in gergo: workaholism), una condizione che affligge chi non riesce mai a staccare la mente dalle incombenze del proprio impiego.
Questa forma disfunzionale di dedizione al lavoro – che si ripercuote negativamente su ogni altro aspetto della vita personale e relazionale – è già stata approfondita in ambito scientifico nell’ultimo decennio; studi precedenti hanno dimostrato in particolare, come il workaholism influenzi negativamente l’umore generale e gli stati emotivi delle persone che lo sperimentano.

Tra le varie definizioni di workaholism proposte in letteratura scientifica, Balducci e coautori hanno deciso di basare il loro studio su quella che ascrive la dipendenza in questione a due dimensioni principali: il lavoro compulsivo e il lavoro eccessivo. In questo senso, la persona che soffre di questo problema è quella che lavora molto e per molto tempo.